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Omicidio di Dolores Dori: fermati la madre e il figlio 16enne della vittima. Lei avrebbe iniziato a sparare, lui ha ripreso tutto con lo smartphone

06 Ottobre 2025 - 15:23 Ugo Milano
dolores dori
dolores dori
Il marito della vittima risulta ancora irreperibile. Sequestrate anche due auto, una Fiat e una Alfa Romeo, che sarebbero state utilizzate la sera della sparatoria

Sono stati fermati dai carabinieri la madre e il figlio di Dolores Dori, la 44enne trovata agonizzante davanti all’ospedale di Desenzano del Garda giovedì 2 ottobre. Sarebbe stata sua madre, 59 anni, a dare inizio alla sparatoria. La stessa in cui Dori ha perso la vita all’interno del campo nomadi di Lonato, in provincia di Brescia. I colpi della donna erano indirizzati all’uomo che, rispondendo a sua volta al fuoco, avrebbe ucciso la 44enne con tre pallottole tra l’addome e gli arti inferiori. Il figlio della vittima, 16 anni, avrebbe ripreso la scena con il cellulare. Il movente avrebbe a che vedere con la faida familiare che si sarebbe scatenata a seguito della relazione amorosa che la figlia della vittima intratteneva con un giovane che abitava nel campo di Via Corte Ferrarini.

Il fermo della madre e del figlio di Dolores Dori

Era stata scaricata agonizzante davanti al pronto soccorso, poco prima di esalare l’ultimo respiro. I carabinieri oggi, lunedì 6 ottobre, hanno fermato la madre della vittima e il figlio. La donna avrebbe aperto il fuoco scatenando la sparatoria in cui ha perso la vita la figlia. Dolores si sarebbe presentata a Lonato, insieme al marito e al figlio, proprio per riportare a casa la figlia. La giovane si era trasferita nel campo nomadi, contro la volontà dei familiari: pare che la ragazza fosse già stata promessa in sposa a un altro uomo. Il marito di Dori, intanto, risulta ancora irreperibile. Qualche giorno prima della sparatoria aveva diffuso sui propri canali social un video in cui mostrava una pistola minacciando: «Se non mi restituire mia figlia vi uccido». Un messaggio probabilmente rivolto alla famiglia del giovane con cui la figlia ha una relazione.

L’irruzione in retromarcia nel campo nomadi

Secondo la ricostruzione degli inquirenti la madre e il figlio della vittima avrebbero sfondato il cancello del campo nomadi di Lonato procedendo a tutta velocità in retromarcia. Le due donne avrebbero poi iniziato a sparare. I residenti, rispondendo al fuoco, avrebbero colpito Dori all’addome e alle gambe. A trasportare la 44enne al pronto soccorso sarebbe stato suo marito, che si trovava poco distante a bordo di un’altra vettura. La dinamica dell’irruzione all’interno del campo di Lonato è stata ricostruita analizzando i filmati presenti all’interno del cellulare del figlio 16enne. Anche il consuocero della vittima, ritenuto per ora l’esecutore dell’omicidio, risulta irreperibile.

Il sequestro di due vetture

Intanto, proseguono le indagini. Nelle ultime ore le autorità hanno sequestrato due vetture utilizzate la sera della sparatoria: una Fiat 500 bianca e un’Alfa Romeo Stelvio. La 500 sarebbe di proprietà della famiglia di Lonato: sulla carrozzeria ci sono i fori di alcuni proiettili, a testimonianza della sparatoria. L’Alfa Romeo è stata invece ritrovata a Mira, in provincia di Venezia. Sarebbe questa l’auto sulla quale Dolores Dori, sarebbe arrivata sul Garda con i parenti. L’intero caseggiato nel campo nomadi, terreni compresi, è stato posto sotto sequestro dalla pm Francesca Sussarellu, titolare delle indagini.

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