«Lovati ha mentito da Corona», scontro sulla riapertura del caso Garlasco e la frase sul pm: «Quello dell’Opus Dei, è stato lui»


«Quel maledetto Civardi…» diceva Massimo Lovati intervistato da Fabrizio Corona a proposito del procuratore aggiunto di Pavia. «Quello dell’Opus Dei», secondo l’avvocato di Andrea Sempio, indagato in concorso in omicidio, sarebbe stato il magistrato che ha voluto la riapertura dell’indagine sull’omicidio di Chiara Poggi a Garlasco. Parole, tra le altre, che hanno scatenato la reazione della procura di Pavia. In un comunicato, il procuratore Fabio Napoleone, che secondo Lovati «voleva l’archiviazione», ha definito le ricostruzioni dell’avvocato di Sempio «oggettivamente destituite di ogni fondamento». La procura ha poi contestato punto per punto la ricostruzione temporale che lo stesso Lovati ha fatto dell’inchiesta a Falsissimo.
Com’è nata la nuova indagine sul delitto di Garlasco
Innanzitutto la procura di Pavia ricorda come il caso del delitto di Garlasco è stato consegnato all’aggiunto Civardi solo dopo la riapertura dell’inchiesta. E già qui una prima svista quantomeno di memoria di Lovati. Poi la procura ricorda come è partita la nuova indagine: «Il procedimento penale relativo alla vicenda dell’omicidio di Chiara Poggi ha avuto impulso con il deposito da parte della difesa della persona condannata, Alberto Stasi, di una relazione in materia di genetica forense a firma del consulente dott. Ugo Ricci, specialista in Genetica Medica presso l’Università di Careggi -Firenze» e con un «parere» del «prof Lutz Roever».
Gli accertamenti irripetibili sulle tracce di Dna sulle unghie di Chiara Poggi
Quella relazione era stata depositata nel 2023, ricorda la procura, cioè quando Civardi «svolgeva il proprio servizio presso la Procura della Repubblica di Milano», non quindi a Pavia. In quell’anno gli inquirenti di Pavia hanno «incaricato il Dipartimento di Genetica Forense dell’Università di Pavia (in persona dei consulenti tecnici dott. Carlo Previderè e dott.ssa Pierangela Grignani)» di svolgere «accertamenti tecnici ripetibili» sulla vicenda delle presunte tracce di Dna di Sempio sulle unghie di Chiara Poggi, come sostenuto dalla difesa Stasi.
Quando è stato assegnato il caso anche a Civardi
Il 14 febbraio 2024 «è stata depositata richiesta di riapertura indagini» con la firma dello stesso Napoleone e dei sostituti Andrea Zanoncelli (oggi pm a Milano) e Valentina De Stefano, ancora assegnataria del fascicolo. Infine l’arrivo di Civardi, a cui il caso è stato consegnato dopo il suo arrivo a Pavia nel febbraio 2024.