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Chi ha salvato Ilaria Salis? Le accuse di Salvini a FI e l’assenza decisiva di un deputato della Lega

08 Ottobre 2025 - 05:33 Alessandro D’Amato
ilaria salis voto parlamento europeo lega
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Lei: non dirò mai chi mi ha aiutato. Le ombre sul Ppe e l'idiosincrasia tra Polonia e Ungheria alla base del voto. I franchi tiratori sono stati tra 30 e 70

306 a 305. Ilaria Salis si è salvata per un voto al Parlamento Europeo. Strasburgo ha confermato la sua immunità. E quindi non tornerà a Budapest per il processo in cui è accusata di aggressione in concorso e rischia 11 anni di carcere. Ma subito dopo il risultato è scoppiata una lite interna al centrodestra italiano. Il leader della Lega Matteo Salvini ha accusato il Ppe di aver votato a scrutinio segreto per il salvataggio. Secondo i calcoli in effetti almeno 70 parlamentari del Ppe su un totale di 188 si sarebbero schierati contro. Lei dice di non voler fare i nomi di chi l’ha aiutata. Ma FdI e FI hanno fatto circolare la notizia dell’assenza di Aldo Patriciello, eurodeputato leghista (con un passato in Forza Italia). Visto il risultato, la sua presenza avrebbe consentito al voto di prendere un’altra piega.

Il voto per Salis

«Per un solo voto di scarto, che paura. I nomi di chi mi ha aiutato? Non li farò mai. Con il voto palese sarebbe andata diversamente? Non lo possiamo sapere. Era un voto molto teso», dice oggi Salis in un’intervista a Repubblica. Anche l’eurodeputato Andreas Schwab del Ppe, in un colloquio con il quotidiano, spiega che «c’erano tanti dubbi. tanti colleghi ne avevano. Per esempio gli ungheresi erano inizialmente i più duri perché non volevano fornire pretesti a Orbán. Ma poi sapevano anche sarebbe stata una vittoria per lui. I polacchi anche hanno sollevato molti dubbi».

E poi: «Anche io penso che Salis non si sia comportata bene. E con lei non ho nulla a che spartire dal punto di vista politico. Ma è stato chiaro, e i colleghi polacchi lo hanno sottolineato in diverse circostanze, che il trattamento riservato a lei non fosse stato corretto». E sui dubbi dei deputati di Forza Italia: «Posso dire che molti hanno anche scelto in base alla nazionalità. Non posso escludere che questo sia capitato anche per i colleghi italiani».

Le accuse di Salvini a Forza Italia

E quindi chi ha salvato Ilaria Salis? «Se mancano alcune decine di voti nel cosiddetto centrodestra, qualcuno di nascosto ha mancato di parola», ha detto Salvini. L’eurodeputato della Lega Raffaele Stancanelli sostiene che sono stati 30-40 almeno gli eurodeputati Popolari che hanno votato a favore di Salis. Il forzista Flavio Tosi invece accusa i Patrioti, ovvero il gruppo della Lega. Nel quale c’erano molte assenze, il «18% dei suoi componenti, tra cui un italiano», Aldo Patriciello. Assente, spiegano i leghisti, per motivi di salute. Ci sono sospetti anche su Fratelli d’Italia. Che votando per l’immunità a Salis avrebbe così risolto un imbarazzo del governo Meloni. Ma il capodelegazione di Fratelli d’Italia, Carlo Fidanza, respinge con fermezza questi «retropensieri» e queste «ricostruzioni».

Secondo coscienza

Sempre Stancanelli sostiene che stando «alle dichiarazioni del capogruppo di FI e dei parlamentari avrebbero votato secondo coscienza. Due più due fa quattro». Il presidente del Senato Ignazio La Russa ha un’altra tesi su Salis: «Sono stati i polacchi, per loro Orban è amico di Putin, hanno paura e allora…». La Stampa invece racconta un episodio di due settimane fa. Durante il voto della commissione il deputato di FdI Mario Mantovani ha mostrato ai presenti le foto del neonazista picchiato in Ungheria. Chi punta il dito su Patriciello poi dimentica che il deputato molisano non è considerato un recordman di presenze.

Il conto

Il conto totale su Salis dice che sulla carta i gruppi di centrosinistra potevano contare su 310 voti. Ma avevano una trentina di assenti. Quindi quota 306 non può che essere stata raggiunta grazie al voto favorevole di 30 eurodeputati di centrodestra. In più, nelle votazioni successive il numero di votanti è arrivato a 650, contro i 628 di Salis. Quindi almeno 20 eurodeputati hanno deciso di non votare. Facendo scendere il quorum.

La Polonia e Orbán

La lettura politica prevalente a Strasburgo indica la Polonia. Che considera Viktor Orbán un nemico politico. E che sarebbe stata in qualche modo invogliata dalla vicepresidente del Parlamento Europeo Pina Picierno. Che ha sfruttato i suoi canali con gli esponenti popolari per spingerli a votare a favore dell’immunità. Circostanza confermata dall’entourage di Salis. Che infatti in un tweet ha ringraziato pubblicamente proprio l’esponente del Pd.

Cosa succede adesso a Ilaria Salis

E cosa succede adesso, dopo la conferma dell’immunità a Salis? Finché manterrà l’immunità il procedimento non potrà riprendere. Il giudice magiaro Jozsef Sos ha annunciato che la sua posizione sarà stralciata. Il suo processo può riprendere in Italia, come chiesto da lei stessa. Come spiegano i legali milanesi dell’eurodeputata Eugenio Losco e Mauro Straini l’articolo 9 del nostro codice penale prevede la giurisdizione italiana anche nel caso di fatti di reato comuni avvenuti all’estero purché l’imputato sia cittadino italiano e risieda in Italia, proprio come Salis.

Per attivare la relativa procedura è necessario un atto del ministro della Giustizia, Carlo Nordio, indirizzato alla procura competente, che nel caso Salis sarebbe quella di Milano. In quel caso il procedimento verrebbe definitivamente chiuso per il principio del diritto processuale del “ne bis in idem” (ovvero, non due volte per la medesima cosa) che impedisce due giudizi per gli stessi reati. Altrimenti, alla fine del mandato da europarlamentare, la procura ungherese potrebbe avanzare una nuova citazione in giudizio per riaprire a Budapest il procedimento a suo carico.

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