Per Roberto Benigni e la moglie Nicoletta la vita ora è meno bella. Esaurita la miniera d’oro dei film, nell’ultimo anno non si sono distribuiti guadagni


L’ultimo film prodotto dalla Melampo cinematografica risale ormai a 20 anni fa, ed è «La tigre e la neve», dove Roberto Benigni era davvero tuttofare: regista, attore, sceneggiatore e appunto produttore insieme alla moglie Nicoletta Braschi, che in quella pellicola era anche attrice protagonista. Il tanto tempo passato, anche se nei venti anni non sono mancate produzioni teatrali e televisive come quelle su Dante, sulla Costituzione italiana e sulla Unione europea, si fa ormai sentire sui bilanci della Melampo. L’ultimo anno il fatturato, che vive ancora dei diritti di quelle produzioni, è sceso per la prima volta sotto il milione di euro, fermandosi esattamente a 852.683 euro (erano 1,444 milioni di euro i ricavi dell’anno precedente), e soprattutto i guadagni hanno raggiunto i livelli di guardia. L’utile netto infatti è stato di 184.353 euro, contro i 733.782 euro dell’anno precedente. Anche qui per la prima volta i due coniugi soci non si sono distribuiti nemmeno in parte i guadagni ottenuti, al contrario del 2022 quando comunque si erano messi in tasca 330 mila euro e del 2023, quando ancora si erano auto-distribuiti 300 mila euro.

I coniugi Benigni non fanno la fame: i loro film valgono 106,8 milioni di euro
Benigni e la Braschi ovviamente non fanno la fame per questo: hanno messo da parte e investito quanto basta per vivere di rendita. La Melampo oltre alla citata «Tigre e la neve» negli anni ha prodotto il film più noto di Roberto, quel «La vita è bella» che gli ha fatto vincere l’Oscar, e anche «Il Mostro» «Asterix e Obelix contro Cesare» e il discusso «Pinocchio», che è costato molto e ha reso assai meno delle attese. Oltre alle pellicole la Melampo ha anche prodotto gli spettacoli teatrali «TuttoBenigni 95/96» e «Tutto Dante», oltre ad avere coprodotto cinque serate per la televisione. Una lista che fra alti e bassi è però indicata in bilancio alla voce «diritti di brevetto industriale e diritti di utilizzazione opere dell’ingegno» con una cifra clamorosa di 106.858.676 euro, totalmente ammortizzata nei bilanci di questi decenni. Sono pochi però i produttori di se stessi che possono dire di avere messo in cascina più di 106 milioni di euro nella propria vita professionale. E in questa cifra non ci sono i guadagni personali di cui pure Benigni e in piccola parte anche la moglie hanno riscosso per la propria partecipazione a film, spettacoli teatrali e ospitate tv prodotti da terzi.

La società musicale ha dimezzato i guadagni, l’immobiliare limita le perdite
I due coniugi oltre alla Melampo controllano paritariamente anche la Tentacoli edizioni musicali srl che sfrutta i diritti musicali anche di parte dei loro film. Anche qui i numeri stanno però lentamente declinando. Il fatturato dell’ultimo anno è stato di 158.346 euro, in ripresa rispetto ai poco meno dei 120 mila euro dell’anno precedente. L’utile netto però si è dimezzato, passando da 81.179 euro a 40.154 euro anche grazie a spese straordinarie che non vengono elencate dagli amministratori. La società musicale ha la stessa sede nel quartiere Aventino a Roma di quella cinematografica, e qualche lavoro di «miglioria» è stato fatto nell’immobile in affitto, ma non dovrebbe essere quella spesa ad avere inciso in modo significativo. Per fortuna dei coniugi Benigni è stata intanto parzialmente cauterizzata l’emorragia di risorse che veniva dalla immobiliare Opera8 srl, aperta da Nicoletta Braschi in solitaria senza apporto del marito. Nell’ultimo anno, infatti, le perdite sono scese da 242.448 euro a 28.093 euro, diventando assai più sostenibili.