Quando Totti perse del tutto la pazienza (e la testa): «Mi disse che Cristian non era mio figlio»


Sono passati quasi vent’anni da quel Roma-Siena del 17 aprile 2005, ma Francesco Totti ricorda ancora ogni dettaglio. In una conversazione con Luca Toni su Prime Video, l’ex capitano della Roma è tornato su uno degli episodi più difficili della sua carriera: il pugno rifilato a Francesco “Ciccio” Colonnese, allora difensore dei toscani. «È la prima volta che ho dato un cazzotto in faccia a qualcuno», racconta oggi Totti. «Io e lui ci conoscevamo bene, avevamo giocato insieme da ragazzi. Ma in quella partita mi ha gonfiato di botte e poi mi ha detto una frase che non dimenticherò mai: “Tanto Cristian non è tuo”. E lì mi è partita la testa».
L’episodio in campo
Era un pomeriggio teso allo stadio Olimpico. La Roma perdeva 2-0, in una stagione complicata e segnata da tensioni interne. Nel secondo tempo, dopo alcuni contrasti duri con Tudor e Colonnese, Totti perse il controllo. Un gesto improvviso, un pugno in pieno volto all’avversario, sotto gli occhi di tutti. L’arbitro lo espulse immediatamente. Poi arrivò la stangata del giudice sportivo: cinque giornate di squalifica, aggravate dal fatto che Totti fosse capitano. «Pensavo fosse una cosa leggera – ammette oggi con un sorriso amaro – invece mi hanno dato cinque giornate. Niente di che… ma me la sono meritata».
L’offesa e la rabbia
All’epoca, nessuno sapeva cosa avesse provocato quella reazione. Solo oggi Totti ha rivelato che Colonnese aveva fatto riferimento al figlio che stava per nascere, Cristian, primogenito di Francesco e Ilary Blasi, nato poi a novembre 2005. «Mi è sembrata una pugnalata – spiegò già allora, poco dopo la squalifica –. Ho reagito male, ma mi hanno offeso come uomo e come padre. In campo certe cose non si dicono. Puoi fare un fallo, ma devi restare un uomo». A quel tempo, la gravidanza di Ilary non era ancora pubblica, ma nel mondo del calcio le voci correvano. Colonnese, che aveva condiviso con Totti gli anni della Roma a fine anni ’90, era probabilmente a conoscenza di quelle indiscrezioni e, nel momento di tensione, le usò come provocazione.
«Un errore che mi ha segnato»
Nella stessa intervista, Totti ha ripercorso anche altri momenti controversi della sua carriera: lo sputo a Poulsen durante Euro 2004 e il calcione a Balotelli nel derby del 2010. «Sono gesti che non mi rendono orgoglioso. – dice – Ma chi mi conosce sa che sono sempre stato uno vero. Quando mi sento toccato nei sentimenti, reagisco d’istinto». Il colpo a Colonnese resta uno degli episodi più dolorosi della sua storia sportiva, forse perché toccò la sua vita personale. «Era un momento importante per me – ricorda – stavamo per avere un figlio. Sentirmi dire quella cosa è stato troppo».
Dopo quasi vent’anni
Da quel giorno del 2005 sono passati molti anni, ma la memoria di quella domenica pomeriggio rimane vivida. Roma-Siena finì 0-2, ma il risultato sportivo fu oscurato dal caso Totti-Colonnese, che riempì per settimane le pagine dei giornali. Oggi, con la distanza del tempo, Totti parla senza rabbia, ma con la consapevolezza di chi ha imparato: «In campo può succedere di tutto, ma certi limiti non si devono superare. Quella frase mi ha fatto perdere la testa, e ancora oggi so che non avrei dovuto reagire così. Ma è stato uno dei momenti più difficili della mia carriera e della mia vita».