Il parabrezza di un Boeing si disintegra in volo, pilota ferito: «Forse impatto con un pezzo di meteorite»


Il Boeing 737 Max della United Airlines stava volando a quasi 11mila metri di altezza quando il parabrezza ha impattato violentemente contro un oggetto, disintegrandosi in parte. Che cosa? Ancora non si sa. Si conoscono però i risultati: pezzi di vetro ovunque, ferite e tagli sulle braccia dei piloti. Ma di tracce organiche o di sangue, indizi di un possibile bird strike, non ce n’erano, anche perché è difficile incrociare un volatile a quelle altezze. Al momento le ipotesi al vaglio dell’Autorità per la sicurezza sui trasporti sono diverse: tra queste anche l’impatto con un «oggetto proveniente dallo spazio».
L’impatto devastante e l’atterraggio di emergenza
Il volto era decollate da Denver in direzione Los Angeles lo scorso giovedì 16 ottobre. A bordo 134 passeggeri e 6 membri dell’equipaggio. Circa 36 minuti dopo il decollo, lo schianto che ha mandato in frantumi l’angolo in alto a sinistra del parabrezza, nonostante fosse dotato di vetri multistrato. Il pilota ha immediatamente diminuito l’altitudine del velivolo per poi chiedere all’aeroporto più vicino, quello di Salt Lake City, di poter atterrare a causa dell’emergenza.
Le ipotesi sull’oggetto e la probabilità di uno scontro con detriti spaziali
Che si possa essere trattato di un cedimento strutturale è difficile, dato che l’aereo era praticamente nuovo di zecca. Era decollato per la prima volta nel novembre 2023, meno di due anni fa, e non ha mai evidenziato problemi. Sarebbe da escludere anche uno scontro con grossi volatili, non essendo state notate tracce organiche sulla lamiera dell’aereo di linea. Le ipotesi più probabili rimangono due. Da una parte, l’impatto con un pezzo staccatosi da un altro aereo o da un satellite. Dall’altra quella al momento più possibile: uno scontro con un «detrito spaziale», vale a dire un pezzo di meteorite che era riuscito a penetrare nell’atmosfera senza polverizzarsi. A confermarlo anche uno dei due piloti. Secondo la Federal aviation authority, questa tipologia di incidenti nei prossimi anni dovrebbe essere sempre più frequente ma che rimane più unico che raro: «Il rischio è inferiore a uno su mille miliardi». Quell’«uno», però, può portare con sé tragiche conseguenze.