La fine della guerra in Ucraina in 12 punti, il piano di pace che dovrà piacere a Putin. Dal ruolo di Trump alle sanzioni: cosa prevede

Macchinazioni diplomatiche tra Europa, Ucraina e Stati Uniti cercano di aprire una via per fermare la guerra in Ucraina senza cedere terreno a Mosca. Secondo quanto riferisce Bloomberg, le nazioni europee stanno collaborando con Kiev per un piano in 12 punti che punta a consolidare le linee di battaglia attuali, respingendo così le pressioni di Vladimir Putin per ottenere territori in cambio della pace. Il progetto prevede la creazione di un comitato per la pace, presieduto da Donald Trump, che avrebbe il compito di monitorare l’attuazione delle misure. Tra queste, il ritorno dei bambini deportati in Ucraina, lo scambio di prigionieri, garanzie di sicurezza per Kiev, fondi per la ricostruzione e una corsia preferenziale per l’ingresso nell’Unione europea. Le sanzioni contro la Russia verrebbero revocate gradualmente, mentre i 300 miliardi di dollari congelati della banca centrale russa sarebbero restituiti solo se Mosca partecipasse alla ricostruzione postbellica. In caso di nuove aggressioni, le restrizioni verrebbero riattivate automaticamente.
Piano in via di definizione
Il piano include anche negoziati sulla governance dei territori occupati, pur senza riconoscerli formalmente come russi. I dettagli restano ancora in fase di definizione e dovranno essere approvati da Washington. Alcune delegazioni europee sono attese negli Stati Uniti già questa settimana. Gli alleati di Kiev avvertono, però, che non ci sarebbero segnali che Putin rinunci alle sue richieste. L’unico elemento percepito come possibile apertura riguarda Trump, che in un primo momento sembrava favorevole a una maggiore pressione su Mosca, per poi fare marcia indietro dopo aver parlato con il presidente russo.
I leader occidentali chiedono «una pace giusta e duratura»
«Siamo tutti uniti nel desiderio di una pace giusta e duratura, meritata dal popolo dell’Ucraina». Si apre con queste parole la dichiarazione congiunta diffusa oggi, martedì 21 ottobre. Tra i firmatari, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e i principali leader occidentali, tra cui la premier italiana Giorgia Meloni, il presidente francese Emmanuel Macron, il primo ministro britannico Keir Starmer, il cancelliere tedesco Friedrich Merz e la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. Il documento, sottoscritto anche dai premier di Polonia, Norvegia, Finlandia, Danimarca e dal presidente portoghese António Costa, riafferma la volontà comune di sostenere Kiev e di spingere Mosca verso negoziati credibili.
Sostegno alla linea di Trump sul cessate il fuoco in Ucraina
I firmatari si dicono favorevoli alla posizione del presidente statunitense Donald Trump. Secondo il tycoon i combattimenti dovrebbero cessare «immediatamente» e l’attuale linea del fronte dovrebbe rappresentare «il punto di partenza per i negoziati di pace». Al tempo stesso, i leader ribadiscono il principio che «i confini internazionali non devono essere modificati con la forza». Inoltre, denunciano le «tattiche dilatorie della Russia», accusata di non avere alcuna reale intenzione di fermare il conflitto. «Putin continua a scegliere la violenza e la distruzione», si legge nella nota.
Pressione economica su Mosca e uso dei beni russi congelati
Il gruppo dei leader annuncia inoltre nuove misure per aumentare la pressione sull’economia e sull’industria della difesa russe. Tra le iniziative in fase di studio figura anche l’utilizzo dei beni sovrani russi congelati nei Paesi occidentali per finanziare la ricostruzione e il sostegno militare dell’Ucraina. «L’Ucraina deve trovarsi nella posizione più forte possibile, prima, durante e dopo qualsiasi cessate il fuoco», sottolineano i firmatari. Un nuovo vertice dei leader dell’Unione europea e della Coalizione dei Volenterosi si terrà entro la fine della settimana per definire ulteriori forme di assistenza a Kiev e coordinare la strategia diplomatica.
Zelensky: «Collaboriamo con gli Stati Uniti per i Patriot»
Sul fronte militare, il presidente ucraino ha confermato che Kiev sta lavorando con Washington per garantire la consegna di nuovi sistemi antimissile Patriot. «Non è un compito facile – ha spiegato Zelensky su X – ma è una delle garanzie di sicurezza più importanti per il nostro Paese e avrà effetti a lungo termine». Il leader ucraino ha aggiunto di aver incontrato a Washington le aziende produttrici dei sistemi di difesa, sottolineando che «l’Ucraina gode di fiducia e conta su un sostegno politico stabile negli Stati Uniti».
We are working with the United States to ensure that Ukraine still can receive the necessary number of Patriot systems. This is not an easy task, but it is one of the security guarantees for Ukraine – and it will work in the long term.
— Volodymyr Zelenskyy / Володимир Зеленський (@ZelenskyyUa) October 20, 2025
In Washington, I spoke with defense… pic.twitter.com/MG8JoojNiV
