Gennaro Sangiuliano e la candidatura in Campania: «Forse perché sono di destra non dovrei avere questo diritto?»


«Ho accettato l’invito che mi è venuto dai vertici di Fratelli d’Italia: guiderò la lista al Consiglio regionale della Campania». Così l’ex ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano ora corrispondente Rai da Parigi replica anche alle critiche dell’opposizione per la sua nuova discesa in campo. Osservando che «mi sono già difeso citando l’articolo 51 della Costituzione. La partecipazione alla vita politica è un diritto democratico». E che «in Rai ci sono stati molti colleghi che hanno fatto politica: Badaloni, Marrazzo, Giulietti, Ravaglioli, genero di Andreotti. Tutte persone di valore. Forse perché sono di destra non dovrei avere questo diritto? Ma non voglio fare polemica. Ci sono le leggi, e si applicano».
La candidatura in Campania
Sangiuliano dice che si candida in Campania perché «vorrei riprendere un discorso con i miei concittadini. Sono napoletano, nato nel centro storico, quartiere San Lorenzo. Qui ho fatto tutte le scuole, l’Università e il dottorato in Diritto con un grandissimo professore: Sandro Staiano, notoriamente di sinistra, ma di grande valore». Poi spiega che «la cosa ha iniziato a prendere forma la scorsa primavera. Ne ho parlato con persone a me particolarmente amiche: Giovanni Donzelli, Ignazio La Russa e Arianna Meloni. E ne ho discusso anche con il candidato governatore del centrodestra, Edmondo Cirielli, che stimo molto».
La qualità della vita
Infine, dice che «c’è da riprendere un discorso. Parlare della qualità della vita di tutti. Non c’è né rivalsa né riscatto. I fatti mi hanno dato ragione: ci sono già verità giudiziarie emerse», dice a proposito delle vicende che lo avevano coinvolto, tenendo a lungo le cronache.