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Giorgetti difende la Manovra e invita alla calma: «I ministri mi inseguono, ma la gente vuole che si tagli»

24 Ottobre 2025 - 21:04 Alba Romano
Giorgetti
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A Padova il ministro dell’Economia rivendica la scelta di una manovra “leggera” e senza correzioni. Nel centrodestra restano frizioni tra Forza Italia, Lupi e Tajani, ma tutti assicurano: «La tenuta della coalizione non è in discussione»

Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti rivendica la linea del rigore e risponde con ironia alle polemiche interne alla maggioranza. «Sono scappato da Roma perché i ministri mi inseguivano per i tagli alla spesa pubblica, ma la gente vuole che si tagli», ha detto oggi a margine di un incontro elettorale a Padova, spiegando di aver raccolto dai cittadini e dagli imprenditori «una chiara richiesta di sobrietà nei conti». Il titolare di via XX Settembre ha difeso le scelte contenute nella legge di bilancio, sottolineando che si tratta di una manovra «non correttiva, la prima da quasi trent’anni». «Ogni volta che si presenta una legge di bilancio c’è chi è contento e chi non lo è – ha aggiunto – ma poi il Parlamento ha due mesi di tempo per discutere e migliorare. L’importante è mantenere l’impianto complessivo e la quadratura dei conti».

«Una manovra leggera, senza aumenti di tasse e con tagli mirati»

Secondo Giorgetti, «una manovra leggera, senza aumenti di tasse e con tagli mirati, è già di per sé un successo soprattutto dopo anni di correzioni pesanti e manovre da decine di miliardi». Sul fronte politico, però, la discussione resta accesa. In Forza Italia non mancano le perplessità sul metodo adottato dal ministero dell’Economia e su alcune misure entrate in legge di bilancio senza un passaggio politico preliminare. Il vicepremier Antonio Tajani ha spiegato di aver voluto evitare «di trattare banche e assicurazioni come mucche da mungere», per non spaventare i mercati e gli investitori: «Serve un dialogo costruttivo, non un atteggiamento punitivo».

Maurizio Lupi: «Tajani ha condiviso ogni provvedimento con la maggioranza»

Il deputato azzurro Maurizio Casasco parla di «proposte di miglioramento» e non di contestazione, mentre dal fronte centrista si leva la voce di Maurizio Lupi che, rivolgendosi proprio a Tajani, ha ricordato: «Nel vertice di maggioranza ha condiviso ogni provvedimento deciso». Non è mancato un botta e risposta tra i due: «È un po’ Pinocchio, ma lo perdono», ha replicato scherzando il ministro degli Esteri, ricevendo la controreplica di Lupi, che ha citato Collodi: «Accanto al burattino c’è anche il Grillo parlante».

Il ministro Ciriani: «Discutere non è litigare»

A stemperare i toni ci ha pensato il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani, che ha escluso rischi per la maggioranza: «Il centrodestra non è una caserma, discutere non significa litigare. Troveremo un punto d’intesa». Nel frattempo, i responsabili degli enti locali della coalizione hanno diffuso una nota assicurando che la manovra non prevede nuovi sacrifici per i Comuni, mentre Giorgetti ribadisce il suo obiettivo: «Tenere i conti in ordine e rispondere alle richieste reali del Paese».

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