Sì Baustelle e Tananai, ni Tiziano Ferro, no Ermal Meta. Che disco Charlie Charles – Le nostre recensioni

Charlie Charles – La bella confusione

Un disco davvero splendido, uno dei migliori dell’anno. I pezzi sono tutti meravigliosi, Charlie Charles, uno dei più illustri producer della scena pop/rap italiana, riesce a tirare fuori dalle voci che sceglie una profondità, intesa non solo come contenuti ma soprattutto come intensità di interpretazione, alle volte del tutto inedita. Quanto suona bene questo album, probabilmente perché Charlie Charles va oltre la figura del semplice producer ma costruisce, mattone dopo mattone, centimetro dopo centimetro, una narrativa, prima di tutto musicale, robusta e trasognante, da vero compositore, anche quando le parole, in realtà, ti riportano con entrambi i piedi sulla terra.

Il fatto di sentire molte voci illustri in questo disco crea quasi un clima da confessionale, come se quei volti, così comuni nella discografia, trovassero il giusto ambient per spogliarsi di tutti gli orpelli e far suonare come particolarmente autentiche le parole. Non c’è un solo pezzo sbagliato, una sola mattonella falsa, il disco va bevuto dall’inizio alla fine. Lavoro eccezionale. Da applausi.