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Attivisti pro Pal impediscono a Emanuele Fiano di parlare all’Università ca’ Foscari di Venezia. Lui: «L’ultima volta fu nel ’38, con mio padre»

27 Ottobre 2025 - 20:10 Stefania Carboni
emanuele fiano
emanuele fiano
Il blitz durante un incontro-dibattito sulle prospettive di pace in Medioriente al grido: «Fuori i sionisti dall'Università»

Un gruppo di attivisti pro Pal ha impedito lo svolgimento di un incontro-dibattito sulle prospettive di pace in Medioriente nell’Università di ca’ Foscari a Venezia, interrompendo un incontro in cui era ospite l’ex parlamentare del Pd Emanuele Fiano, con slogan e cartelli contro il sionismo. «Ho provato in tutti i modi a continuare – ha dichiarato Fiano – ma hanno continuato a parlare e a dire su di me falsità. Il principio fascista che hanno loro in mente è che chi non ha idee come le loro non deve parlare». 

«Ennesimo episodio di violenza»

A denunciare l’episodio in rete anche l’associazione “Sinistra per Israele – Due Popoli, Due Stati” di cui il parlamentare è segretario. «Doveva essere un dialogo per la pace a sostegno di un percorso tra i due popoli – scrive in una nota l’associazione –. Si tratta dell’ennesimo episodio di violenza politica a danno proprio di chi da sempre è impegnato per la pace e la risoluzione del conflitto in Medioriente».

«Scioccato da quanto accaduto, l’ultima volta che hanno espulso un Fiano fu nel ’38, con mio padre»

«Sono scioccato da quanto accaduto. Impedire a una persona di parlare è fascismo. L’ultima volta che hanno espulso un Fiano da un luogo di studio è stato nel ’38, con mio padre. Noi eravamo lì a parlare di pace tra due popoli, di ingiustizie, di dolori, di violenza e di pace. Chi non vuol sentire parlare di queste cose la pace non la vuole». Queste le parole di Emanuele Fiano affidate all’Ansa.

«Quando si impedisce un dibattito in un’università, si colpisce la democrazia»

«Quando si impedisce un dibattito in un’università, si colpisce al cuore la democrazia. Il confronto è la linfa vitale di ogni comunità libera. Zittire qualcuno significa spegnere una parte di quella libertà che appartiene a tutti. Voglio esprimere con forza la mia vicinanza e la mia solidarietà a Emanuele Fiano. Le università sono e devono restare spazi aperti, dove le idee si incontrano, non si scontrano. Luoghi di rispetto, di ascolto, di crescita. Contro ogni forma di violenza e sopraffazione, il compito di tutte le istituzioni è difendere insieme la libertà di parola e di pensiero». Queste le dichiarazioni della ministra dell’Università Anna Maria Bernini.

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