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Jolanda Renga e il ricatto sulle foto intime, la denuncia alle Iene: «Mi hanno denudata, ma la dignità non l’ho mai persa» – Il video

27 Ottobre 2025 - 13:22 Ugo Milano
Jolanda Renga
Jolanda Renga
In un discorso trasmesso su Italia Uno, la figlia di Francesco Renga e Ambra Angiolini ha ricordato la minaccia subita. E ha esortato le donne a denunciare: «Spogliamoli noi»

«Pubblicherò a mezzanotte le foto che ho di te nuda. Dì pure a tua madre che se non riceverò 10mila dollari ti rovinerò la vita». Il messaggio arriva sul telefono di Jolanda Renga, figlia di Francesco Renga e Ambra Angiolini, interrompe un pomeriggio del tutto normale che la 21enne stava trascorrendo tra amiche e famiglia. «Alle 18 ridevo con le mie amiche, alle 18.30 mangiavamo un gelato. Alle 18.45 salutavo papà al telefono e auguravo a mamma in bocca al lupo prima che salisse sul palco. Alle 19.06 il messaggio», ha raccontato la giovane in un monologo affidato a Le Iene su Italia Uno.

La denuncia alle Iene: «Il colpevole voleva annientarmi la vita»

Dopo il messaggio, Jolanda Renga si è sentita «vuota», spogliata: «Quelle foto non esistono, però mi sono sentita nuda. Ero senza difese, ho scoperto che il mio corpo, nudo o manipolato, può diventare la mia condanna», ha detto. «Io ho avuto paura di diventare quel ricatto, anche se lo foto non c’erano. Ma se invece le avessi inviate per amore, con fiducia, nell’intimità: mi sarei dovuta vergognare? E lui, invece, il colpevole? Non rintracciabile. Esiste solo nel tuo incubo peggiore, per annientarti nella vita vera, con l’idea che basti nominare il tuo corpo per farti stare zitta. Per questo non l’ho fatto».

Il messaggio alle donne: «Denunciate, non avete mai perso la vostra dignità»

Non stare zitta di fronte a questi ricatti significa parlare, raccontare, denunciare: «Voglio fargli sapere che la legge lo raggiungerà: è lui a doversi vergognare, perché la mia dignità è il miglior vestito che ho addosso e nessuno può togliermelo». Poi la giovane ha lanciato un messaggio a tutte le donne che come lei si sono trovate spalle al muro e vittime di minacce: «Come donna, voglio dire a chi, in un giorno qualunque, si è sentita nuda e colpevole come me: non lo sei. Rompi il silenzio, denuncia, chiedi aiuto, spogliali tu. Rimettiti addosso la tua dignità. Tu, non l’hai mai persa».

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