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Dopo Meloni Orbán vede Salvini. Il piano per frenare gli aiuti Ue all’Ucraina e l’invito: «Vieni ai cantieri del Ponte sullo Stretto!» – Il video

28 Ottobre 2025 - 16:11 Simone Disegni
Il premier ungherese chiude la due giorni a Roma col vicepremier e lavora per costruire un «blocco anti-guerra» con Slovacchia e Repubblica Ceca

Dopo gli incontri con Papa Leone XIVGiorgia Meloni, il primo ministro ungherese Viktor Orbán si è concesso una seconda giornata romana per vedere anche il leader della Lega Matteo Salvini. La sintonia politica tra i due leader nazional-populisti è nota, ed entrambi hanno tenuto a ribadirla ancora una volta. Con tanto di reciproci complimenti. «Affettuoso incontro», lo definisce la Lega in una nota che dà conto del faccia a faccia di un’ora tenutosi stamattina al ministero dei Trasporti.«È stata l’occasione per fare il punto sulla situazione internazionale, con riferimento alle infrastrutture e agli equilibri geopolitici». Nello specifico, «sono stati affrontati altri temi come la pace, la dura critica al Green Deal e le politiche suicide dell’Unione europea» e «massima sintonia» s’è registrata sulla priorità del contrasto all’immigrazione clandestina, fa sapere ancora il Carroccio. «Siamo uniti nel nostro impegno a difendere le nostre nazioni e a costruire un’Europa forte di Stati sovrani», decanta da parte sua Orbán, parlando di «colloqui produttivi» col vicepremier italiano.

L’invito di Salvini a Orbán: «Vieni ai cantieri del Ponte sullo Stretto»

Temi in gran parte simili dunque a quelli di cui avrebbero parlato ieri e Meloni, stando al resoconto di Palazzo Chigi. I dettagli di quella conversazione – specie sul nodo critico del sostegno finanziario e militare all’Ucraina – sono rimasti però in gran parte segreti. Salvini, che a differenza di Meloni su conflitto russo-ucraino e riarmo condivide in gran parte le posizioni del premier ungherese, ha colto l’occasione per mostrare a Orbán ciò che al ministero gli sta più caro: un plastico del futuro Ponte sullo Stretto di Messina che campeggia all’ingresso del dicastero. «È un’opera che crea aspettative e curiosità anche a livello internazionale», fa sapere la Lega, annunciando che Salvini ha invitato l’alleato magiaro all’avvio dei cantieri. Che il ministero spera si svolga «entro la fine del 2025», anche se le richieste di chiarimenti della Corte dei Conti potrebbero far allungare i tempi.

Un nuovo blocco «ucraino-scettico» in Ue?

Dopo aver attaccato duramente l’Unione europea ieri da Roma – accusandola di essere «completamente fuori dai giochi» sulla guerra in Ucraina, il cui pallino sarebbe in mano solo a Trump e Putin – Viktor Orbán comunque tira dritto, incurante delle polemiche. Anche perché conta di allargare presto la tela delle sue alleanze in Europa. Oltre al quello italiano – coi distinguo del caso – e a quello slovacco di Robert Fico, Orbán spera infatti di avere a breve un altro governo a lui vicino in Ue: quello ceco. Il populista Andrej Babiš ha vinto nelle scorse settimane le elezioni e sta lavorando alla formazione del nuovo governo. Il premier ungherese tifa apertamente per lui. «Desidero esprimere i miei migliori auguri a tutti i nostri amici cechi in occasione della Festa Nazionale della Repubblica Ceca. Non vedo l’ora di collaborare con il Primo Ministro eletto Andrej Babis per rafforzare ulteriormente la cooperazione tra i nostri Paesi», twitta oggi Orbán. E il suo consigliere politico Balasz Orban (nessuna parentela) spiega alla testata europea Politico che l’obiettivo cui si lavora è quello di creare un vero e proprio blocco «ucraino-scettico» (o filo-russo?) nel cuore dell’Ue. «Con l’aggravarsi delle difficoltà economiche in Europa, sempre più nazioni si renderanno conto che la pace è l’unica strada», dice il consigliere del premier magiaro. 

Foto di copertina: Il premier ungherese Viktor Orban nella sede del ministero dei Trasporti col leader della Lega e vicepremier Matteo Salvini – Roma, 28 ottobre 2025 (ANSA/Ufficio stampa Lega).

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