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Roma, la studentessa che cade dal tetto del liceo occupato Albertelli: «Non ci hanno fatto entrare per il sopralluogo»

28 Ottobre 2025 - 07:35 Alba Romano
liceo classico albertelli studentessa
liceo classico albertelli studentessa
La preside Palmiero: quella ragazza poteva morire

Una ragazza è precipitata dal tetto del liceo classico Pilo Albertelli di Roma mentre la scuola era sotto occupazione. Lei, classe 2009 e al quarto anno, è ricoverata in ospedale: ha riportato fratture dopo la caduta. Ma intanto la dirigente scolastica Rosa Palmiero accusa: «Quella ragazza poteva morire, abbiamo sfiorato la tragedia, e la scuola continua ad essere occupata». L’istituto è occupato dal 20 ottobre.

La studentessa e la scuola occupata

La storia la racconta oggi Il Messaggero. La ragazza dovrà fare ancora qualche giorno di ospedale e poi la convalescenza a casa. Poche ore dopo l’accaduto la preside ha pubblicato una nota in cui chiedeva ai genitori dei minorenni di esercitare la «responsabilità genitoriale richiamando gli studenti minori, impedendo loro di perseverare nell’occupazione». E ai genitori dei maggiorenni ha chiesto «di esercitare la loro responsabilità morale richiamando l’attenzione sulla pericolosità degli avvenimenti accaduti e sulle conseguenze che non hanno ancora dispiegato i loro effetti». Gli studenti hanno risposto con un altro comunicato in cui ammettevano che quello che era successo «poteva trasformarsi in una tragedia».

L’occupazione del liceo Albertelli

Avevano anche annunciato l’intenzione di concludere l’occupazione. Ma l’istituto è ancora occupato. Gli occupanti, infatti, sostengono che lasceranno la scuola tra oggi e domani, mentre la fine dell’occupazione era inizialmente prevista per il fine settimana, tra il 31 ottobre e il 2 novembre. «Ci siamo spaventati, ma è stato solo un incidente – dice uno degli occupanti – ma siamo stati lucidi e abbiamo saputo gestire l’emergenza, chiamando subito i soccorsi». Palmiero intanto parla con il Messaggero della ragazza: «Sono stata contattata dalle forze dell’ordine nelle prime ore di domenica, subito dopo l’alba. E mi sono subito attivata per cercare di capire come poter avere i riferimenti della ragazza e contattare i genitori. Non essendo presente non potevo sapere chi fosse la studentessa».

L’entrata nell’istituto

Palmiero dice che non le è stato permesso di entrare nell’istituto dagli studenti: «Lunedì mattina mi sono presentata davanti all’entrata, convinta che i ragazzi avrebbero disoccupato la scuola. E invece mi sono trovata davanti il portone chiuso e loro ancora dentro. Mi hanno impedito di entrare. Dal loro comunicato davo per certo che, dopo l’incidente di sabato notte, la scuola sarebbe stata liberata. Invece l’occupazione prosegue…mentre loro sostengono che nel documento che hanno pubblicato non ci fosse scritto chiaramente che avrebbero liberato la scuola oggi».

La questura

«Sono stata in Questura per dare un aggiornamento della situazione, ma non posso fare molto di più. Ho già sentito famiglie e studenti. Spero solo che la protesta finisca il prima possibile», conclude. Eppure in passato il suo modello alternativo all’occupazione ha fatto notizia: è riuscita ad organizzare una settimana di didattica alternativa.. «Lo scorso anno, dopo un sit-in degli studenti che hanno occupato la scuola, siamo riusciti a far rientrare la protesta nella legalità, e abbiamo trasformato l’occupazione in un’autogestione. È stata un’esperienza molto positiva».

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