Raoul Bova ha bisogno urgente di un milione di euro per non fare saltare la sua società di produzione cinema e tv. La replica dei legali. Ultima ora: la società è stata messa in liquidazione

Raoul Bova ha bisogno urgente di trovare un milione di euro per non rischiare guai di una certa serietà con la sua società di produzione cinema e tv. Si chiama RB Produzioni, ed è una srl interamente controllata dall’attore e regista che da qualche anno ha voluto provare a fare il produttore. Non è andata benissimo, e da tempo inanella un bilancio in perdita dietro l’altro. Anche gli ultimi conti annuali, depositati da qualche giorno in camera di commercio, registrano una perdita di 249.801 euro. Ed è andata meno peggio del solito: nei due anni precedenti la società aveva perso più di 400 mila euro. Questa volta però Bova ha anche raggiunto un primato economico raro da eguagliare: anche i ricavi della sua società di produzione sono stati negativi, per 116.359 euro.
Dal piccione al benessere, i titoli imperdibili della società di Raoul
Il fatturato in rosso, che non è così comune da trovare, è ovviamente causato da un a scelta contabile straordinaria, quella di cancellare il magazzino scorte per una cifra di 414.330 euro, anche perché probabilmente non aveva più senso tenere lì materiale per film che nessuno ricorda come imperdibili. Nella storia della RB produzione ci sono titoli come “Incline al benessere forse perde la salute cercandola”, di Marco Bocci, e “Sullo stress del piccione” di Giovanni Anzaldo e Luca Di Prospero, o “Koala” di Cristina Puccinelli che difficilmente passeranno alla storia del cinema. Qualche notorietà invece ha avuto “Ultima gara”, perché trasmesso in prima serata da Canale 5 e anche per la popolarità degli attori: campioni del nuoto che recitavano se stessi, come Filippo Magnini, Massimiliano Rosolino, Manuel Bortuzzo, accompagnati dalla ex modella Giorgia Palmas, moglie di Magnin. Il film è stato finanziato in maniera importante sia dalla Regione Lazio che dal Ministero della Cultura con il tax credit.

Anni in rosso uno dietro l’altro e ora al bivio: o si ricapitalizza o libri in tribunale
Nonostante i contributi pubblici però la società di Bova, continuando a rinviare a nuovo le perdite, si è divorata il patrimonio netto presentando ormai da tempo un dato negativo. Ora con il patrimonio netto negativo per quasi un milione di euro non ci sono molte alternative. L’amministratore della RB Produzioni avrebbe dovuto convocare già da tempo senza indugio l’assemblea della società chiedendo al proprietario di mettere mano al portafoglio e ricostituire il capitale con un intervento che richiede appunto almeno un milione di euro. Senza quei soldi la società dovrebbe come si diceva un tempo «portare i libri in tribunale», cercando una liquidazione che in questa situazione non può essere in bonis.

Quelle distrazioni sentimentali che hanno tenuto Bova lontano dalla società in crisi
A Raoul Bova probabilmente non mancano risparmi e sicuramente non manca patrimonio immobiliare (un’altra società condivisa con i figli gestisce appunto il mattone). L’attore è ancora uno dei più pagati e richiesti per fiction e film tv non solo nazionali. Ma evidentemente non ha ben realizzato in quali acque navighi la sua società di produzione. D’altra parte, negli ultimi mesi è stato più che distratto dalle vicende sentimentali, esplose quando qualcuno gli rubò un audio con un messaggio alla fidanzata del tempo, Martina Ceretti, da lui definita «essere speciale dal sorriso meraviglioso e dagli occhi spaccanti». Quegli «occhi spaccanti» si sono trasformati in milioni di meme e anche in qualche progetto per reclamare una marchia di occhiali. Bova ha fermato però tutti andando a registrare come marchio di proprietà tutta la frase rubata, e anche singolarmente quella parte sugli occhi, per impedirne lo sfruttamento commerciale altrui. Passata la tempesta però è stata archiviata anche la titolare di quegli occhi. Ora Bova si accompagna ufficialmente a Beatrice Arnera, sua compagna di fiction in «Buongiorno mamma».
La replica dei legali di Bova: debiti società solo con Raul
Per incarico di Raoul Bova, a contestazione dell’articolo Open, pubblicato il 30 ottobre 2025, alle 21:06, precisiamo quanto segue. Non è vero che Raoul Bova abbia “bisogno urgente di un milione di euro per non far saltare la sua società di produzione cinema e tv”. Non è vero che Raoul Bova rischi “guai di una certa serietà”. Non è vero che la società RB Produzioni debba “portare i libri in Tribunale”. È imbarazzante affermare che nella società vi siano “ricavi negativi”, trattandosi di un ossimoro. La verità è l’esatto opposto di quanto affermato nell’articolo: la società RB Produzioni ha un solo debito verso Raoul Bova, che è l’unico creditore, poiché negli anni è stato lui stesso a finanziarla con le proprie risorse. Il bilancio della RB Produzioni risulta negativo per un noto fatto tecnico-contabile: è obbligatorio svalutare i diritti sui film quando questi non generano più ricavi, come prescrive l’organismo italiano di contabilità (OIC). Raoul Bova non è, quindi, né crisi né insolvente, ma ha avuto doveroso rispetto della legge. Peraltro, in base all’articolo 2447 c.c., quando il patrimonio netto della società è in perdita, o si aumenta il capitale o si convoca l’assemblea dei soci per deliberare la messa in liquidazione della società. La RB Produzioni non ha mai avuto alcun debito fiscale. Nessuna cartella esattoriale, nemmeno per una multa stradale. Non ci sarà, quindi, da portare “alcun libro in Tribunale”, perché nessuno potrà mai fare istanza di fallimento. D’altronde, chi potrebbe mai presentarla, se l’unico creditore è lo stesso Raoul Bova? Quanto, invece, alle vicende personali, Raoul Bova continua a sorprendersi della diffusione di pettegolezzi sempre infondati.
Avv. Annamaria Bernardini de Pace
Avv. Violante Di Falco
I conti erano davvero negativi. La società è stata messa «senza indugio» in liquidazione

Per quanto sia imbarazzante affermare che i ricavi della RB produzioni srl siano negativi nell’ultimo bilancio approvato, è esattamente quello che è scritto nell’ultimo bilancio approvato, come è facile capire dall’immagine sopra che è tratta da lì (le cifre fra parentesi sono appunto quelle negative). Nell’articolo sopra ne erano scritti i motivi, che sono gli stessi contenuti nella lettera dei legali di Bova. Il bilancio della società è stato pubblicato in forma «micro», quindi privo di nota integrativa e non è possibile desumere chi siano i creditori della società, che scrive solo di avere 1.110.981 milioni di euro di debiti: se il solo creditore è Bova e non ci sono fornitori da pagare, allora quella somma se non pagata la rimette lui. Il patrimonio netto è negativo per 1.020.900 euro e – come scritto nell’articolo che quindi afferma cose vere- a norma dell’articolo 2447 del codice civile l’amministratore della società deve convocare senza indugio l’assemblea dei soci per la ricostituzione del capitale sociale attraverso un aumento di capitale o per procedere alla chiusura della società con la sua liquidazione volontaria. Questo era quanto scritto nell’articolo e – pure non essendo ancora depositato alcun documento in Camera di commercio – questo è quello che è effettivamente avvenuto secondo quello che abbiamo appreso dalle vie brevi dagli stessi legali di Bova. Senza indugio l’amministratore unico della soicietà, Marcello Rascelli, ha convocato come doveva l’assemblea della società che ha deliberato di non ricapitalizzare e di mettere in liquidazione la società. La RB produzioni viene così chiusa e Bova ci rimette quindi qualcosa più di un milione di euro, come ipotizzato nell’articolo che quindi aveva illustrato correttamente la situazione finanziaria della società. Se- come sostenuto dai legali- non ci sono altri creditori a parte il socio unico, non c’è invece il rischio di una procedura in tribunale richiesta da parte di terzi creditori.
Fosca Bincher
La precisazione di Annamaria Bernardini de Pace

Caro Direttore,
come Lei sa perfettamente, ai sensi dell’articolo 8 della legge n. 47/1948, il direttore del giornale ha l’obbligo di pubblicare la rettifica nella sua interezza e senza commenti. Ciò che Lei ha fatto. Tuttavia, la giornalista Fosca Bincher, con tono da insuperabile economista, ha commentato il giorno dopo il contenuto della rettifica di RB Produzioni, ribadendo un’inesattezza già contenuta nell’articolo rettificato: “…che i ricavi siano negativi è esattamente quello che è scritto nell’ultimo bilancio approvato, come è facile capire dall’immagine sopra”. Infatti, come dice il commercialista della RB Produzioni, Dott. Marcello Ineri “quello che è negativo è il valore della produzione, non i ricavi che sono positivi per € 297.961,00. I ricavi sono il valore monetario delle vendite effettive e dei servizi prestati, mentre il valore della produzione è una voce più ampia del conto economico che include i ricavi, oltre ad altri elementi come l’incremento o il decremento delle rimanenze di magazzino, le variazioni dei lavori in corso su ordinazione, gli incrementi delle immobilizzazioni per lavori interni e altri ricavi e proventi. In sintesi, il valore della produzione include i ricavi, ma li rettifica per considerare la produzione che non è ancora stata venduta o altre attività economiche dismesse”. Per di più, Fosca Bincher fa apparire, nel suo nuovo articolo, che è stata convocata l’assemblea dopo l’uscita del pezzo giornalistico. Invece, il 29 ottobre 2025 era già stata indetta, ed era già avvenuta, l’assemblea per lo scioglimento della società. Dunque, Raoul Bova ha fatto esattamente ciò che prescrive il codice civile prima che uscisse lo scritto giornalistico del 30 ottobre 2025. La prego, quindi, gentile Direttore, di pubblicare almeno questa mia lettera, per non mettermi nelle condizioni di richiedere un’altra rettifica, anche eventualmente, come è diritto di Raoul Bova, con un provvedimento cautelare, considerato il commento inesatto sia in fatto che in diritto e, dunque, il mancato riequilibrio della verità, che è l’unico senso dell’articolo 8 della legge n.47/1948. Cordiali saluti.
Avv. Annamaria Bernardini de Pace
