Emanuele Pozzolo si sfoga dopo la condanna per lo sparo a Capodanno: «Contro di me indagini ridicole»

«Contro di me hanno fatto indagini ridicole. Non ho capito se in malafede o per scarsa capacità. Ho detto dal primo minuto ai carabinieri che il colpo non era partito da me. Che era stato un incidente. Che la pistola l’aveva toccata involontariamente Pablito Morello. Ma lo stub lo hanno fatto solo a me. A nessuno degli altri. Hanno voluto mandarmi a processo. Hanno voluto chiuderla così. Nessuno ha voluto cercare la verità». Queste le parole di Emanuele Pozzolo in un’intervista a La Stampa dopo la condanna a 1 anno e tre mesi, con pena sospesa, per lo sparo avvenuto nella notte di Capodanno 2024 a Rosazza in provincia di Biella.
«Delmastro è da qualche tempo che non lo sento più»
Pozzolo dice la sua anche sulla sentenza ricevuta: «A me è andata benissimo. Meno bene alla procura. Erano partiti con cinque accuse improbabili contro di me. Sono andati a processo con due. Sul munizionamento da guerra il fatto non sussiste. E sul porto d’armi, unico reato per cui sono stato condannato, farò appello. Il quadro dà l’idea della situazione tragicomica della giustizia italiana». Il deputato parla del suo rapporto con il Sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro: «È da qualche tempo che non lo sento più. Dopo due anni posso solo dire che se fosse capitato a lui, a una mia festa, di restare coinvolto in una cosa del genere, io non avrei mai detto che lui era un imbucato alla festa. Lui lo ha detto di me. Per me l’ amicizia è sacra. Ho imparato però che questo principio non è condiviso da molti».
