Ancora droni sul Belgio: secondo avvistamento in meno di 24 ore sulla base militare di Kleine Brogel. Elicottero della polizia si lancia all’inseguimento

Torna l’allarme droni in Belgio. Nella tarda serata di ieri, un nuovo velivolo non identificato è stato avvistato sopra la base aerea di Kleine Brogel, nelle Fiandre. È il secondo episodio in meno di 24 ore, dopo che sabato diversi droni erano già stati segnalati nella stessa zona. A confermare la notizia è stato il ministro della Difesa Theo Francken, che ha parlato apertamente di «un’operazione mirata» contro l’installazione militare.
Caccia e jammer in azione
Dopo il nuovo avvistamento, un elicottero della polizia si è lanciato all’inseguimento del drone, ma senza successo. È stato utilizzato anche un jammer elettronico, un dispositivo che serve a bloccare le comunicazioni del velivolo, ma non è riuscito a neutralizzarlo. Secondo il quotidiano VTM Nieuws, i droni osservati erano di grandi dimensioni e hanno volato ad alta quota, escludendo l’ipotesi di un uso amatoriale. «Un elicottero e un veicolo della polizia hanno seguito il drone, ma lo hanno perso dopo diversi chilometri in direzione nord», ha scritto Francken sui social.
Una base strategica
La base di Kleine Brogel è una delle più sensibili d’Europa: secondo diverse fonti internazionali, ospiterebbe armi nucleari statunitensi nell’ambito della condivisione nucleare della Nato. A partire dal 2027 dovrebbe inoltre accogliere i nuovi caccia F-35 dell’aeronautica belga. Il ministro ha annunciato che incontrerà la prossima settimana le forze di polizia per analizzare la minaccia e valutare nuove misure di sicurezza con l’obiettivo di identificare i responsabili.
Avvistamenti anche all’aeroporto di Anversa
L’agenzia di stampa belga riferisce che un drone è stato avvistato anche sabato nei pressi dell’aeroporto di Anversa, alimentando il sospetto che si tratti di un fenomeno coordinato. Lo scorso ottobre la base di Kleine Brogel aveva partecipato all’esercitazione nucleare annuale della Nato, che ha coinvolto circa 2.000 militari impegnati nella simulazione della difesa del territorio dell’Alleanza.
