Bologna, Piantedosi ignora l’allarme del sindaco Lepore: «Per noi Virtus-Maccabi Tel Aviv si gioca, se vuole vieti lui la partita»

«La partita per noi si fa, non ci sono motivi perché non si faccia. Non sono gruppi di persone che minacciano con la violenza che possono dettare l’agenda degli eventi pubblici in qualsiasi città». Con queste parole il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, risponde alla richiesta del sindaco di Bologna, Matteo Lepore, che aveva sollecitato lo spostamento della partita di basket tra Virtus Bologna e Maccabi Tel Aviv a causa dei «rischi altissimi per l’incolumità dei cittadini, i negozi e la città». Il ministro, che esclude la presenza di condizioni tali da mettere a rischio l’evento, ha aggiunto un richiamo diretto al primo cittadino: «È il sindaco, potrebbe anche vietare la partita. Un sindaco non è privo di poteri. Per quanto ci riguarda, ci sono le condizioni perché venga giocata».
I timori del sindaco di Bologna
Nelle ore precedenti, Lepore si era appellato al Viminale chiedendo di rinviare e riprogrammare la gara «per il bene di tutti». A preoccupare il sindaco sono i possibili disordini legati alla presenza in città della Virtus e del Maccabi, la squadra israeliana che scenderà in campo a Bologna. «Dalla rete apprendiamo che saranno presenti a Bologna probabilmente almeno 5-10 mila manifestanti da tutta Italia e oltre. Immagino che le forze dell’ordine saranno mobilitate in modo straordinario a seguito della scelta del Viminale di giocare la partita in queste condizioni, nonostante le valutazioni e le richieste espresse dal Comune in sede di Comitato per l’ordine pubblico nei giorni scorsi», aveva dichiarato Lepore, ricordando anche che una parte significativa dei costi per la sicurezza ricade sul Comune, stimata attorno ai 200mila euro. Per Piantedosi, però, non c’è alcun pericolo all’orizzonte tale da giustificare un rinvio o un blocco della partita.
