Ultime notizie Coppa DavisDonald TrumpJannik SinnerJeffrey Epstein
ATTUALITÀArteFurtiInchiesteMacerataMarcheMusei

Dal museo di Enrico Mattei spariscono 15 cimeli, indagata la nipote. Il furto «da film» della radiolina, lei si difende: «Vale 5 euro»

19 Novembre 2025 - 08:39 Alba Romano
rosangela mattei enrico mattei furto ricettazione cimeli museo
rosangela mattei enrico mattei furto ricettazione cimeli museo
A carico della 78enne ci sarebbero due procedimenti, uno per furto e un secondo per ricettazione. L’ipotesi è che lei abbia arricchito il museo da lei aperto a Matelica proprio con i cimeli scomparsi ad Acqualagna

Se la memoria del suo tanto amato zio, Enrico Mattei, è giusto che si propaghi nel tempo, per Rosangela Mattei sembra assolutamente vitale che questo succeda nel suo nuovo museo di Matelica, in provincia di Macerata. Tanto da spingere la ormai 76enne a intrufolarsi come una visitatrice qualunque nel museo di Acqualagna, dedicato appunto proprio al primo presidente dell’Eni, e nascondere in un borsone qualche cimelio che poi, come per magia, è ricomparso nell’esposizione da lei messa in piedi ormai 8 anni fa. Per questo, in due procedimenti differenti a Urbino e Macerata, è imputata per il furto di una radiolina a transistor appartenuta a Mattei negli anni Cinquanta ed è indagata per ricettazione di opere d’arte. 

Il furto da film della radiolina

Nasce tutto il 25 agosto 2024 quando Rosangela Mattei si reca ad Acqualagna e, approfittando di una distrazione del custode, si sarebbe intascata la radiolina. «Il custode si accorge della radiolina sparita e lo fa notare alla signora che era già uscita, la quale si arrabbia», ha raccontato il sindaco Pier Luigi Grassi, che ha fatto scattare la denuncia. «Abbiamo visto le telecamere esterne e sembra il set di un film: si vede la signora uscire dal museo con una borsa che consegna al marito e lui la mette in auto. Poi lui sfila dalla borsa qualcosa e la getta in una siepe vicino al campo sportivo. Passa un po’ di tempo e la coppia decide di andarsene. L’auto però fa retromarcia, la signora scende, si avvicina alla siepe, recupera un oggetto e lo infila nell’auto che riparte». Le immagini erano talmente chiare che per la procura c’erano tutti gli elementi per procedere con il rito immediato, e ora le parti sono già a processo. 

La scomparsa di altri cimeli e il ritrovamento 

Colto dal sospetto, però, il sindaco ha anche deciso di verificare se nel museo della sua città fosse stata sottratta solo la radio. Dalle teche dell’esposizione era sparita una quindicina di altri cimeli. Tra questi un fossile che venne regalato a Mattei dai trivellatori dell’Eni, una foto di Mattei con il cardinal Montini poi diventato papa Paolo VI e una scatola portasigari. I sindaco ha scandagliato il web e li ha trovati esposti nel museo di Materica. Immediata la seconda denuncia, con l’ipotesi di ricettazione. 

Il contrattacco della nipote: «Io ladra? La radio costerà 5 euro»

Rosangela Mattei nega tutto con forza: «Posso mai prendere una radiolina che varrà 5 euro? Proprio io, che ho fatto fare un processo su Mattei, che collaboro con la giustizia in nome della verità, che ho avuto pure un attentato. A me di quel museo interessavano solo gli occhiali di mio zio, che ho più volte chiesto», ha spiegato. Per poi puntare il dito contro chi la accusa: «No, dietro a questa storia c’è dell’altro. Ci sono altri interessi e qualcuno teme che io racconti una certa verità. E, diciamolo, la casa del museo non è quella natale di Mattei come scrivono sulla targa. Ad Acqualagna hanno fatto tutto per il museo del tartufo e hanno sfruttato il nome di mio zio. Ma mio zio non è un tartufo, nessuno tocchi mio zio».

leggi anche