Ultime notizie Coppa DavisDelitto di GarlascoDonald TrumpGiorgia Meloni
CULTURA & SPETTACOLOMusicaSkySuoni e VisioniTvX Factor

Quinto Live X Factor 2025: eliminato Viscardi, non brillano gli inediti. Che noia questi giudici troppo buoni

21 Novembre 2025 - 04:07 Gabriele Fazio
x factor 2025 quinto live
x factor 2025 quinto live
Finalmente si scoprono le carte, si segna una linea tra chi gioca a fare il cantante e chi ha qualcosa da dire. E si, parrebbe esserci qualcuno con qualcosa da dire

L’elemento più interessante del quinto live, forse dell’intera stagione di X Factor, è l’esordio dei concorrenti rimasti con i propri inediti. Finalmente si scoprono le carte, si segna una linea tra chi gioca a fare il cantante e chi ha qualcosa da dire. E si, parrebbe esserci qualcuno con qualcosa da dire, Delia si dimostra l’artista più artista della comitiva, PierC sceglie un pezzo troppo sanremese ma valido, il brano di Tellynonpiangere forse è il più interessante, peccato che lo canti Tellynonpiangere.

Il Quinto Live X Factor 2025

Tutti gli altri inediti galleggiano su un livello pop grigio, sbiadito, si mimetizzano nel vuoto pneumatico dell’odierno mercato discografico italiano. Al ballottaggio finale, a sorpresa, arrivano Viscardi e, soprattutto, Delia. Alla fine la siciliana ce la fa ma questo ballottaggio fa sospettare che forse il pubblico di X Factor non è abbastanza adulto da capire il fascino della proposta intellettuale di Delia. Non vederla in finale sarebbe un gran peccato, posto che, è chiaro, per una come Delia questo show è solo un passaggio per scaldare i motori.  

I giudici – Voto: 4

Pronti via e Jake La Furia mette le cose in chiaro: «Stasera non stiamo a sentenziare», come se nelle precedenti puntate avessero scatenato il Vietnam. Ma soprattutto, allora, che ci stanno a fare lì loro, e perché li chiamano giudici? Il momento dei commenti, che dovrebbe rappresentare il nucleo del format, torna così ad essere completamente inutile. È tutto un festival dei complimenti di plastica, delle vacue promesse, degli applausi scroscianti, di glow up e standing ovation. Che noia.

PierC – Neve SporcaLife on Mars? – Voto: 7,5

Un buon brano, forse troppo incravattato, più da esordio a Sanremo che a X Factor. Non è nemmeno un brano che premia la potenza della voce di PierC, forse serviva qualcosa di più esplosivo, che facesse sentire la presenza al mercato. Neve sporca invece è semplicemente un buon pezzo e questa, forse, un’occasione mancata. Torna a mostrare i muscoli in seconda manche con una bella versione del capolavoro di David Bowie, a dimostrazione del fatto che questo ragazzo ha bisogno di pezzoni per brillare.

Viscardi – Scinneme ’a cuollo – Voto: 6

Un buon singolo, abbastanza sornione, con questo pop funkyzzato in napoletano che potrebbe rivelarsi addirittura un’ottima idea. Ha le pretese della hit senza averne i connotati, come più o meno chi canta, che fa tutte le giuste mossette da popstar ma qualcosa sembra non tornare, qualcosa non sembra credibile, ma sarà il pubblico, come sempre, a decidere. E dopo la prima manche sceglie tutti gli altri inediti. Al ballottaggio non c’è sfida contro Delia, così il simpatico Viscardi va a casa. Ingiustamente a nostro parere, non è di certo il peggiore in gara, al momento.

Tomasi – TatuaggiThe Loneliest – Voto: 5

Il pezzo, nella sua composizione, è più quadrato e maturo di quanto ci aspettassimo. Cioè: è un pezzo vero, una canzone, dall’inizio alla fine. Normale? Ingenui. Il problema è la sostanziale inconsistenza di Tomasi in termini di carisma. In seconda manche canta benino il pezzo dei Maneskin, che ben si confà a questo noiosissimo e snervante atteggiamento da teen drama che tiene, un atteggiamento, tra l’altro, che al pubblico mainstream non è che vada poi così tanto a genio.

eroCaddeo – PuntoAncora – Voto: 5

Leggiadro come il divano de pora zia, eroCaddeo, un nome un’imprecazione, canta (male) un pezzo scorrevole ma banalotto, sotto ogni punto di vista. Interessante in seconda manche la produzione pensata per Ancora, ma parliamo di intrattenimento televisivo, niente di più.

Rob – Cento RagazzeUn’emozione da poco – Voto: 4,5

Un pezzo talmente plastificato che sembra generato con l’intelligenza artificiale da una quattordicenne mollata dal belloccio della classe accanto. La proposta, discograficamente, non è una pessima idea, c’è tutta una categoria di giovani artisti che fanno questa sorta di pop punk ed è quasi tutta roba molto interessante. Certo, forse andrebbe sviluppata, soprattutto a livello di scrittura, la parte punk, perché questi teen drama sono degni dei Bee Hive di Kiss Me Licia. Inqualificabile la prestazione su Un’emozione da poco, impossibile non ascoltarla con la faccia cringiata di chi, legato ad una sedia, sta per ricevere un pugno da un torturatore.

Delia – Sicilia BeddaLa Llorona – Voto: 9

Delia da al pubblico esattamente ciò che il pubblico si aspetta da lei, ma senza alcuna furbizia, solo forte di una personalità e un talento ben precisi. Non è un pezzo che toccherà le classifiche, ma va dritto per dritto verso il bersaglio, raccontando con la teatralità del suo folk il dolore del dover lasciare la propria terra. Una certa fetta di pubblico la amerà e facendo canzoni di questo tipo non si può chiedere di più alla sorte. Davvero notevole il mashup in seconda manche, anche se la struttura dell’esibizione è uguale a quela di tutte le scorse settimane, ma quando una cosa è bella non stanca mai. Incredibile il fatto che vada al ballottaggio, ma con Viscardi, come con qualsiasi altro concorrente, non c’è storia.

Tellynonpiangere – Barche di cartaNei treni la notte – Voto: 5,5

L’inedito ha una certa personalità, suona bene, ha un ritornello molto efficace e catchy, il migliore della serata per quanto riguarda il potenziale discografico, d’altra parte è scritto insieme a Teseghella, uno dei più interessanti cantautori nel nuovo circuito indie. Il punto è che questo ragazzo canta proprio male (ma male male); le note, poche, che non stona escono fuori incerte e deboli, livello indubbiamente amatoriale, che poi ormai l’amatorialità sia diventata un elemento assai comune nella discografia italiana, è un altro discorso, se cominciamo a darlo per scontato di default allora alziamo le braccia e facciamo passare tutto.

Niente panico, certamente orecchie meno educate si entusiasmeranno, a prescindere, dinanzi Tellynonpiangere. Buon per Tellynonpiangere. In seconda manche, con Nei treni la notte, che è un bellissimo brano ma che non richiede chissà quali potenzialità canore, fornisce la sua migliore esibizione. Anche questa totalmente sprecisa, perfino Jake La Furia e Achille Lauro sono costretti a riprenderlo, perché, su, la musica vera è un’altra cosa, ma quello che doveva arrivare è arrivato.

leggi anche