Nordio: «Grave togliere i bimbi alla famiglia nel bosco, faremo delle verifiche». Anm: «Strumentalizzazione politica»

«L’Associazione Nazionale Magistrati invita al rispetto del ruolo della giurisdizione in una vicenda che coinvolge valori tra i più delicati: il diritto della famiglia a determinare le proprie scelte di vita e, al tempo stesso, il dovere di tutela dei minori previsto dalla nostra Costituzione. Il provvedimento di sospensione della responsabilità genitoriale del Tribunale per i Minorenni di L’Aquila si fonda su valutazioni tecniche e su elementi oggettivi: sicurezza, condizioni sanitarie, accesso alla socialità, obbligo scolastico. Ed è stato assunto nel rispetto delle norme vigenti e con finalità esclusivamente protettive». Queste le parole della Giunta esecutiva centrale dell’Associazione nazionale magistrati, diffuse in una nota. «Le strumentalizzazioni di certa politica su ciò che sta succedendo appaiono a nostro avviso in netto contrasto col rispetto dei diritti dei minori, dei più deboli, e della dignità di tutte le persone coinvolte. Occorre invece avere fiducia nelle decisioni assunte dai tribunali ed evitare semplificazioni e contrapposizioni, nel rispetto dei diritti dei minori e della dignità di tutte le persone coinvolte», conclude l’Anm.
Nordio: «Strappare un bambino dalla famiglia è doloroso. Bisogna approfondire»
«Strappare un bambino dalla famiglia è un atto estremamente doloroso, quindi bisognerà approfondire. Bisogna fare accertamenti profondi, in questo momento è prematuro fare qualsiasi considerazione procedurale». Queste le parole del ministro della Giustizia Carlo Nordio, a Stresa, commentando la vicenda dei tre bambini della coppia anglo-australiano Nathan e Catherine che vive nel bosco a Palmoli, in Abruzzo, allontanati giovedì scorso dal Tribunale dei minori di L’Aquila e trasferiti in una casa protetta. I tre bambini sono stati portati via in una struttura protetta. I giudici parlano nei loro confronti di «lesione del diritto alla vita di relazione», che può incidere «sullo sviluppo cognitivo-emotivo». Intanto la politica protesta, con il ministro Salvini che mette in dubbio la metodologia stavolta adottata dai giudici.
Il padre: «Voglio riportarli a casa»
Il papà Nathan Trevallion ha dichiarato in un’intervista: «Io voglio solo riportarli in questa casa e tornare a vivere tutti insieme. A breve sistemeremo la questione del bagno, riportandolo in casa. Sposteremo la cucina, realizzeremo due camere da letto. È già venuto un ingegnere. Quattro, cinque giorni e tutto tornerà felice come prima». In caso contrario «Catherine prenderà i tre bambini, i loro passaporti e li porterà con sé in Australia. Io continuerò con gli animali nel nostro bosco italiano». Infine, una volta compiuti i 18 anni «se vorranno vivere nello smog di New York, liberi di farlo. Noi, oggi, diamo a loro quello di cui hanno bisogno, di fronte a una società avvelenata».
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Salvini: «Tre bambini sequestrati»
«Un sequestro di tre bambini portati via da una mamma e da un papà in maniera indegna, preoccupante, pericolosa e vergognosa. Sono impegnato ad andare fino in fondo e se serve anche a parlare con il giudice del tribunale dei minori», ha dichiarato Salvini durante un evento a Milano, tornando sulla vicenda. «Andrò in Abruzzo la settimana prossima. Giudice e assistenti sociali d’Abruzzo non rompano le scatole – ha aggiunto -. Anche questa storia dimostra che una profonda, sana e giusta riforma della giustizia che non funziona sarà fondamentale».
