Ultime notizie Delitto di GarlascoNicola PietrangeliScuolaUcraina
ATTUALITÀAbruzzoANMBambiniCarlo NordioFamiglia nel boscoGoverno MeloniInchiesteLegaMatteo Salvini

Famiglia nel bosco, parla la giudice: «Così tuteliamo il diritto alla felicità per quei bambini». L’Anm contro Nordio e Salvini

03 Dicembre 2025 - 19:16 Alba Romano
bambini nel bosco chieti famiglia genitori nathan trevallion catherine birmingham
bambini nel bosco chieti famiglia genitori nathan trevallion catherine birmingham
La riunione dell'associazione magistrati per solidarizzare dopo insulti e minacce al Tribunale dei Minori dell'Aquila: «Ma i primi da proteggere sono i bimbi»

«Noi abbiamo applicato delle regole giuridiche, contemperate, dopo aver fatto dei tentativi di un bilanciamento tra interessi e diritti sempre volto nell’ottica degli interessi del minore, quindi cercando la collaborazione dei genitori perché loro stessi riescano ad attuare quei diritti». Lo ha detto oggi la presidente del Tribunale dei minorenni dell’Aquila, Cecilia Angrisano, che nelle scorse settimane aveva firmato il provvedimento di separazione dei tre bimbi della «famiglia nel bosco» di Palmoli dai genitori Catherine Birmingham e Nathan Trevallion. La giudice ha parlato alla riunione dell’Anm abruzzese indetta proprio in solidarietà a lei per gli insulti e le minacce ricevute a vari livelli dopo l’esplosione del caso. «Se questa collaborazione viene, se la disponibilità migliorare c’è, si cerca di trarre la via che è quella più vicina a quel diritto principale, universale che è quello del bambino alla felicità, che prevederebbe il poter vivere serenamente con i suoi diritti garantiti all’interno della sua famiglia di origine. E abbiamo uno strumentario che abbiamo utilizzato, bene, male, lo dirà la Corte che ci valuterà in appello, lo diranno i successivi gradi», ha proseguito Angrisano parlando dell’interlocuzione tuttora in corso coi genitori.

L’Anm contro le speculazioni di Nordio e Salvini

L’Anm dal canto suo ha utilizzato l’occasione per sottolineare l’inaccettabilità del «processo alle intenzioni» fatto da molti, troppi, per settimane ai giudici coinvolti nel caso. «Questi attacchi strumentali ci preoccupano e ci spingono a temere che siano funzionali ad una campagna che sta assumendo toni inappropriati, perché si sta sempre di più trasformando in una campagna di delegittimazione alla magistratura», ha detto il vicepresidente dell’Anm Marcello De Chiara. «Per quello che riguarda Matteo Salvini, ritengo che bisognerebbe evitare di alimentare polemiche che a volte sembrano solo strumentali e che soprattutto banalizzano la complessità di una vicenda che è oggettivamente complicata». Ma lo sconcerto dell’Anm si lega soprattutto all’intervento sul caso del ministro della Giustizia. «Ci sorprende che il ministro Carlo Nordio abbia nell’immediatezza annunciato una possibile ispezione ed abbia al contempo ammesso di non conoscere il contenuto del provvedimento. Ovviamente conosciamo le prerogative del ministro, ma ci piacerebbe una maggiore cautela e che non si perda mai di vista la complessità di questa vicenda», ha detto De Chiara.

Gli attacchi ai giudici e il rispetto mancato per i bambini

D’altronde, ha sottolineato il vicepresidente dell’Anm, «la vicenda si avvia da quello che apprendiamo ad una soluzione auspicabile, perché probabilmente la famiglia ha accettato le condizioni, poi ovviamente noi non siamo qui per valutare il merito, ma solo per dare solidarietà a colleghi, che in maniera del tutto ingiustificata sono oggetti di attacchi personali». Grata per la solidarietà mostratala dai colleghi magistrati, la presidente del Tribunale dei minorenni dell’Aquila Cecilia Angrisano ha sottolineato come comunque siano altri i soggetti più vulnerabili. «Non solo noi giudici siamo stati oggetto di attacchi più o meno sconsiderati. Non è stato mantenuto e garantito nemmeno il diritto alla riservatezza dei minori, che il nostro ordinamento riconosce. Quei bambini sono stati esposti nella loro immagine, nel loro nome, nel loro posto dove vivevano, in tutto quello che la legge prevede non si possa fare con un minorenne».

leggi anche