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Mussolini e le SS «esempi di virtù»: l’appello di Barbero e Zerocalcare contro l’editore «fascista» a “Più libri più liberi”. L’Aie: «No alla censura»

03 Dicembre 2025 - 09:19 Ugo Milano
zerocalcare più libri più liberi fiera polemica
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Secondo oltre ottanta tra autori ed editori, la casa editrice Passaggio al Bosco non rispetta il regolamento della fiera. Per gli organizzatori, invece, bisogna essere aperti «anche alle idee che non ci piacciono»

Libri sul fascismo e su Benito Mussolini. Scritti di Leon Degrelle, fondatore della divisione vallona delle naziste Wafer SS, così come di Corneliu Zelea Codreanu, fondatore della Guardia di Ferro e del Movimento Legionario. Perché garantiscono un «impareggiabile contributo alla formazione dell’élite militare». E sono tra i migliori esempi di «virtù di coraggio, disciplina, senso di dovere, altruismo e dominio di sé». La partecipazione della casa editrice Passaggio al Bosco alla fiera “Più libri più liberi” è diventata un caso vero e proprio. Oltre ottanta tra autori e case editrici hanno sottoscritto un appello al comitato organizzatore. Hanno chiesto di escludere Passaggio al Bosco dall’evento. Ma al momento l’Associazione italiana editori (Aie) ha confermato la presenza della casa editrice all’evento che inizierà domani, giovedì 4 dicembre, alla Nuvola all’Eur. «Siamo la casa di tutti gli editori italiani, indipendentemente dalla loro linea politica», è la spiegazione.

Il nodo del regolamento e i firmatari dell’appello

Passaggio al Bosco nasce nel 2017 all’interno dello spazio Casaggì di Firenze, luogo di aggregazione dell’estrema destra. L’orientamento apertamente neofascista, secondo quanto si legge nell’appello, sarebbe in aperto contrasto con quanto viene stabilito nell’Articolo 24 del regolamento della fiera, in cui si chiede agli editori di aderire «a tutti i valori espressi nella Costituzione Italiana, nella Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea e nella Dichiarazione universale dei diritti umani ed in particolare a quelli relativi alla tutela della libertà di pensiero, di stampa, di rispetto della dignità umana, di libertà della persona senza distinzione alcuna, per ragioni di etnia, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o di altro genere, di origine nazionale o sociale, di ricchezza, di nascita o di altra condizione, rifiutando ogni forma di discriminazione rispetto al godimento di tali diritti».

L’appello è stato firmato, tra gli altri, anche da Zerocalcare, Alessandro Barbero, Christian Raimo, Antonio Scurati, Anna Foa e Domenico Starnone

La risposta dell’Aie: «No alla censura, aperti anche alle idee che non piacciono»

A rispondere a nome dell’Aie è stato il presidente, Innocenzo Cipolletta, che ha spiegato che «i capisaldi dell’editoria contemporanea sono due: il diritto d’autore e la libertà di edizione. Senza questi due pilastri, l’editoria, per come la conosciamo, crolla. Il no ad ogni forma di censura è quindi un no che, per un’Associazione come la nostra, è pregiudiziale, viene prima di qualsiasi altra cosa». Allo stesso tempo, però, ha fatto notare come, nel pieno rispetto di una Costituzione che nasce antifascista, a tutti i partecipanti alla fiera è stato fatto firmare un contratto. Nel quale viene proprio specificato di dover aderire ai valori costituzionali e alla Dichiarazione universale dei diritti umani.

Cipolletta ne ha poi fatto una questione di puro tempismo. «I nuovi espositori vengono accolti sulla base dei posti disponibili e nell’ordine di arrivo delle domande. La domanda di partecipazione di Passaggio al bosco, della cui base ideologica sottostante non condivido nulla, è arrivata tra le prime, quindi accettata. E ha sottoscritto l’impegno contenuto nel Regolamento», ha detto. Ha poi concluso: «Difendiamo il diritto di tutti gli autori e di tutti gli editori a esprimere le proprie opinioni. E lo facciamo prima di entrare nel merito di quali siano queste opinioni. Riteniamo opportuno che la fiera resti un luogo plurale e aperto a tutte le idee, anche a quelle che non ci piacciono».

Il precedente nel 2024 e la polemica 

Un anno fa la stessa fiera era stata travolta da una polemica ancor più veloce dopo che l’Aie aveva invitato a presentare il suo libro il filosofo Leonardo Caffo, che era sotto processo per maltrattamenti. La fiera aveva difeso la presunzione di innocenza del filosofo, sostenendo che fino a condanna definitiva non lo si potesse escludere dal programma, ma il caso ha avuto una eco mediatica fortissima. Zerocalcare, insieme alla sua casa editrice Bao Publishing e ad altri autori, ha annullato la sua partecipazione all’evento. E ha forzato la mano all’organizzazione, che ha cancellato l’evento del filosofo presentato le sue scuse ufficiali. 

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