Voli per la Sicilia alle stelle durante il Natale, il Codacons apre un’istruttoria: «Aumenti fino al 900%». Quanto costa volare verso il Sud Italia

Il ritorno a casa per le feste natalizie anche quest’anno si trasforma in un salasso per le famiglie meridionali: più di 3.000 euro per una famiglia di quattro persone, fra voli da Milano, Torino o Pisa verso gli aeroporti siciliani. A denunciarlo è il Codacons, che ha inviato una segnalazione ad Antitrust, Enac e Ministero dei Trasporti per i rincari record dei biglietti aerei. «Gli aumenti arrivano fino al 900% in più rispetto alle normali tariffe aeree – spiega l’associazione dei consumatori –. Da Milano a Catania il biglietto del 23 dicembre costa 178 euro, il 790% in più rispetto ai 20 euro del 13 gennaio». L’Autorità della concorrenza ha aperto un’istruttoria sui collegamenti con Sicilia e Sardegna e ha avviato un confronto con l’Unione europea per modificare le norme sulla continuità territoriale.
L’indagine di Assoutenti
Secondo Assoutenti, volare in Italia durante le festività, partendo il 24 dicembre e tornando il 6 gennaio, significa spendere «un minimo di 505 euro per andare da Torino a Palermo, e 492 euro per volare da Pisa a Catania». E ancora: da Torino a Catania servono 422 euro, che scendono a 411 euro da Milano a Palermo, stesso prezzo della tratta Verona-Palermo. Biglietti che possono superare gli 800 euro, come nel caso di Milano Linate-Catania, dove si arriva a 841 euro, più di un volo intercontinentale.
La protesta di sindaci e deputati
«Un’ingiustizia», scrive il sindaco di Siracusa, Francesco Italia. «Si parla moltissimo di inclusione, di un Paese che non lascia indietro nessuno, di giovani che devono avere le stesse opportunità da Nord a Sud, si parla moltissimo anche di quanto sia in crisi l’istituzione famiglia. Ma poi, nei fatti, permettiamo che la mobilità diventi un lusso e consentiamo che tantissimi giovani (e anche tanti non più giovani) trascorrano le festività più intime lontano dai loro cari. Chi può permetterselo vola diretto. Gli altri si arrangiano: Varsavia, Cracovia, Malta, ore e ore in aeroporti stranieri pur di risparmiare cento euro oppure decidono di rinunciare. È questa l’idea di uguaglianza che vogliamo trasmettere?».
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Intanto, il deputato Pd Marco Sarracino, responsabile Coesione e Sud, ha presentato un’interrogazione al ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, mentre la Regione Sicilia continua a proporre misure per calmierare i costi dei biglietti aerei per i residenti: sconti del 25% per tutti i siciliani e del 50% per alcune fasce protette, con un tetto massimo di 75 e 150 euro per andata e ritorno, limitazioni che riducono però l’efficacia delle riduzioni durante i picchi delle tariffe.
Treni e continuità territoriale
Per il secondo Natale consecutivo, la giunta Schifani ha organizzato con Treni turistici italiani del gruppo FS il “Trinacria Express”: partenza il 20 dicembre dalle stazioni del Nord con biglietti a partire da 29,90 euro, viaggio di quasi 24 ore fino in Sicilia, ritorno il 5 gennaio, destinato a 500 fortunati. L’unica eccezione per chi preferisce volare è l’aeroporto di Comiso, dove da novembre è attiva la continuità territoriale gestita da Aeroitalia, con collegamenti per Roma e Milano a prezzi fra 56 e 72 euro a tratta, sempre molto richiesti.
La sfida della nuova compagnia siciliana
Nel pieno del caro voli, fa discutere l’annuncio del deputato ex meloniano Manlio Messina, passato al Gruppo misto: la nascita di una nuova compagnia aerea siciliana, Etna Sky, che dovrebbe partire entro la prossima estate. Secondo Messina, la cordata di imprenditori catanesi e lombardi porterà la compagnia in cinque anni a 15 Airbus, coprendo tratte nazionali e intercontinentali «con prezzi super speciali per i nostri conterranei». Una sfida già tentata in passato da Air Sicilia e WindJet, durata però solo pochi anni.
