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Più libri più liberi, la casa editrice “Passaggio al Bosco” finita nel mirino: «Abbiamo venduto tutto, anche i volumi di sinistra»

06 Dicembre 2025 - 17:01 Ugo Milano
passaggio al bosco
passaggio al bosco
Il direttore dell'azienda accusata di esaltare il nazifascismo: «Dovremo tornare in Toscana per rifornirci». Ma in Fiera c'è chi tra gli stand protesta e chiude per mezz'ora

Passaggio al Bosco, la casa editrice identitaria, accusata di pubblicare testi che esaltano il nazifascismo, la cui presenza è stata criticata a “Più libri, Più Liberi”, la Fiera della Piccola e Media Editoria in corso a Roma fino all’8 dicembre, ha venduto quasi tutti i libri esposti. Lo assicura all’Adnkronos Marco Scatarzi, direttore della società. «Ci dicono che il nostro è lo stand più visitato, in questo momento c’è una fila enorme, abbiamo venduto tutti i libri che avevamo. Qui c’è una grande fila, moltissime persone sono venute per mostrare la loro solidarietà e hanno acquistato i testi, anche molti di sinistra». Anzi, aggiunge, «probabilmente dovremo tornare in Toscana per rifornirci».

Chi è con la casa editrice e chi no. La serrata simbolica alla fiera romana

Massimo Giannini, ex direttore del quotidiano La Stampa, ha deciso di non partecipare alla fiera romana, dove era previsto il suo intervento all’Arena Repubblica Robinson alle 17.30. Lo ha annunciato con una lettera pubblicata su Repubblica, spiegando di schierarsi con Zerocalcare e Corrado Augias e di rifiutare di condividere lo stesso spazio con chi «promuove posizioni neo-nazifasciste e antisemite». Passaggio al Bosco è nata nel 2017 all’interno dello spazio Casaggì di Firenze, luogo di aggregazione dell’estrema destra. Tra le opere vanta libri sul fascismo e su Benito Mussolini. Scritti di Leon Degrelle, fondatore della divisione vallona delle naziste Wafer SS, così come di Corneliu Zelea Codreanu, fondatore della Guardia di Ferro e del Movimento Legionario. Ma mentre c’è un appello firmato da oltre cento autori ed editori, tra cui Alessandro Barbero e Antonio Scurati, che contestano la sua presenza nella Capitale c’è anche qualche altro intellettuale, da Massimo Cacciari a Giordano Bruno Guerri, da Vittorio Feltri a Francesco Borgonovo fino all’artista Osho, che non sono d’accordo e parlano di libertà di espressione. Oggi in Fiera c’è una serrata simbolica a cui hanno aderito una serie di editori già firmatari dell’appello, che dalle 15 oscureranno i loro stand per circa mezz’ora.

Gli stand coperti per la protesta, Roma 6 dicembre 2025. ANSA/FEDERICO PERRUOLO
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