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Il neo governatore del Veneto Stefani lascia la Camera: le suppletive potrebbero unirsi alla comunali di Venezia. E Zaia ora deve scegliere

09 Dicembre 2025 - 18:50 Sofia Spagnoli
zaia stefani salvini scelta seggio
zaia stefani salvini scelta seggio
Oggi il nuovo presidente della Regione Veneto ha salutato i colleghi in Aula dopo aver cessato il mandato da parlamentare. L’attenzione si sposta sulle suppletive: chi occuperà il suo posto?

«Trattandosi di una caso di incompatibilità» la Camera dei deputati «prende atto della cessazione del deputato Alberto Stefani dal mandato di parlamentare». Si chiude così un capitolo per il nuovo presidente della Regione Veneto, che, a causa dell’incompatibilità tra la carica di parlamentare e quella di governatore regionale, ha tenuto oggi una «breve comunicazione» in aula per salutare i colleghi: «È l’ultima volta che vi chiamo così, sono un po’ emozionato». È pronto a prendere il timone del Veneto: entro questa settimana dovrebbe essere definita anche la sua giunta. Ma chi prenderà il suo seggio? E soprattutto, quando?

Le elezioni suppletive

Stefani è stato eletto alle poltiche del 2022 alla Camera, nel collegio uninominale di Rovigo: in questo tipo di collegi i cittadini scelgono direttamente il candidato da mandare in Parlamento, diversamente dal sistema proporzionale in cui il seggio viene attribuito alla lista e poi assegnato al primo dei non eletti. Per questo motivo, per individuare il “supplente” non si può semplicemente scorrere una lista: sarà necessario ricorrere alle elezioni suppletive, cioè una votazione straordinaria nel solo collegio rimasto vacante (quello di Rovigo) per eleggere un nuovo deputato. In sostanza, i cittadini dovranno tornare alle urne. Ma in quale data?

La scadenza entro 90 giorni

Da oggi i seggi occupati alla Camera sono 399 invece di 400. Giovedì la Giunta prenderà atto della vacanza del seggio e si deciderà quando organizzare le suppletive; successivamente sarà Palazzo Chigi, tramite decreto, a stabilirne la data. Ma c’è una scadenza: le elezioni suppletive devono svolgersi entro 90 giorni dalla data in cui la vacanza del seggio viene dichiarata dall’Aula di appartenenza: contando da oggi, si arriverebbe quindi al 9 marzo. A un solo mese dalle elezioni amministrative.

Una proroga?

Può darsi – fanno sapere fonti di maggioranza – che Palazzo Chigi decida di prorogare la data delle elezioni suppletive per farle coincidere con le consultazioni amministrative, quando nella primavera del 2026 centinaia di comuni torneranno al voto per eleggere nuovi sindaci. Sempre in primavera, inoltre, i cittadini saranno chiamati a esprimersi anche sul referendum sulla giustizia. Tendenzialmente, però, si tende a isolare l’appuntamento per il referendum, mentre è più probabile che le suppletive vengano fatte coincidere con le comunali. E tra i comuni che andranno al voto nel 2026, ce c’è uno su cui sono particolarmente concentrati gli occhi dei leghisti: Venezia.

Zaia sindaco o deputato?

Il nodo della situazione è proprio Zaia, l’ex governatore del Veneto, che si trova davanti a una scelta cruciale: candidarsi alle suppletive per il seggio di deputato o puntare a diventare il nuovo sindaco di Venezia. Un mese fa, Salvini aveva aperto la strada a Zaia per le suppletive in Parlamento: «Se lo desidererà – aveva puntualizzato – visto che Stefani lascia libero un seggio». Il doge, però, aveva accolto la proposta con freddezza, anche perché l’ex governatore non nasconde un certo interesse per quella che resta una delle città più iconiche e conosciute al mondo. Zaia, dunque, dovrà prendere una decisione in tempi stretti. E la scelta che farà potrebbe avere ripercussioni importanti sia sul futuro del suo partito sia sullo scenario politico locale.

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