La famiglia nel bosco incontra i funzionari dell’ambasciata d’Australia. Le curatrici dei bambini: «Vogliamo ragionare con loro sull’obbligo scolastico»

«Siamo tutti sereni». Queste le parole, dette ai giornalisti, da Maria Luisa Palladino, la tutrice nominata dal tribunale per i Minorenni dell’Aquila, quando è arrivata alla casa famiglia di Vasto dove si trovano dal 20 novembre i figli di Catherine e Nathan. Oggi la coppia incontra alcuni funzionari dell’Ambasciata d’Australia. Ai cronisti che le hanno chiesto i motivi del parere negativo Palladino ha risposto: «Si sta valutando la scuola, primariamente è quella la ragione per cui si sta tentando di prorogare questo termine, ma di poco; solo per ragionare con i genitori sull’obbligo scolastico che il nostro ordinamento prevede». La tutrice e la curatrice speciale nominate dal Tribunale per i minorenni dell’Aquila il 4 dicembre scorso avevano ritenuto ancora troppo breve il periodo di “osservazione” sui minori della famiglia nel bosco.
L’incontro con i rappresentanti dell’ambasciata d’Australia
Hanno lasciato poco prima delle 13 la casa famiglia di Vasto i rappresentanti inviati dall’ambasciata d’Australia. Non hanno rilasciato alcuna dichiarazione. Hanno parlato anche con la curatrice speciale dei tre bambini, Marika Bolognese, e la tutrice, Maria Luisa Palladino, nominate dal tribunale per i Minorenni dell’Aquila, e con la garante regionale per i diritti dell’infanzia, Alessandra De Febis, e gli avvocati che rappresentano la coppia anglo-australiana Catherine e Nathan. Bocche cucite anche da parte delle stesse curatrici che nell’udienza di giovedì scorso presso il Tribunale per i Minori dell’Aquila, dinanzi i magistrati, si sono dette contrarie al ricongiungimento.
