Il Pnrr e i progetti di ristrutturazione delle scuole, l’allarme dei sindaci: «Non sappiamo se i nostri ragazzi riusciranno a tornare in classe a settembre 2026»

Grazie ai fondi arrivati con il Piano nazionale di ripresa e resilienza, molte scuole italiane hanno avviato interventi di ristrutturazione o costruzione di strutture più moderne. Un’opportunità per rinnovare strutture spesso obsolete se non addirittura poco sicure. Ma cosa accade quando, dopo la demolizione, i lavori si fermano a causa di ritardi, inadempienze o fallimenti delle ditte appaltatrici?
«Ci sono situazioni che ci stanno allarmando: con l’attuazione del Pnrr, rischiamo di vedere fallire diversi di questi progetti, con ricadute pesantissime sulle spalle dei sindaci. A loro rivolgiamo la nostra attenzione». A parlare è la deputata del Pd e vicepresidente della Camera, Anna Ascani, durante la conferenza stampa organizzata dal Partito democratico, in cui i parlamentari invitano il governo «a farsi parte attiva per risolvere questa situazione».
«Mancano ancora 100 miliardi da spendere»
Alla conferenza, oltre ad alcuni sindaci, erano presenti anche Ilenia Malavasi, Irene Manzi e Piero De Luca, quest’ultimo responsabile Pnrr del Pd. «Ad oggi – spiega De Luca – sono stati spesi 92 miliardi, ma il piano complessivo ammonta a 194,4 miliardi: mancano ancora 100 miliardi da spendere, da qui fino a metà del prossimo anno. Questa è la realtà dei fatti». Per quanto riguarda gli obiettivi raggiunti, «su 614 totali, ne sono stati completati 366, pari al 63%».
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I fondi destinate alle scuole
Secondo i dati citati dal dem, dei 17 miliardi destinati alle scuole, la spesa si attesta al 50%. «Abbiamo cantieri aperti e scuole demolite, ci sono ritardi negli interventi. Siamo preoccupati e lanciamo un campanello d’allarme. Il governo assuma azioni straordinarie».
Le parole dei sindaci
I sindaci presenti alla conferenza hanno posto il focus sui ritardi nella sostituzione delle scuole già demolite con nuovi edifici sicuri. «Non sappiamo se riusciremo a mandare i nostri studenti a scuola a settembre, che ora sono dislocati in varie sedi. Se perdiamo i fondi del Pnrr, il nostro Comune verrà commissariato. Collaboriamo con il governo per trovare una soluzione», ha spiegato il sindaco di San Polo d’Enza, Franco Palù. «Scongiuriamo il fallimento, non si può perdere un obiettivo così importante», ha aggiunto la responsabile Scuola del Pd, Irene Manzi, che domani presenterà un’interpellanza urgente sul tema, in Aula.
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