Ucraina, nuovi colloqui a Berlino. Kiev: «Witkoff ci chiede ancora di lasciare il Donbass». Il Cremlino: «Putin vuole la pace, non una tregua» – La diretta

È con l’ottimismo dell’inviato speciale di Donald Trump, Steve Witkoff, che si apre il secondo giorno di colloqui a Berlino sul piano di pace in Ucraina. «Molti progressi sono stati fatti e ci incontreremo di nuovo questa mattina», ha scritto Witkoff su X, dopo l’incontro con Volodymyr Zelensky. I colloqui proseguono oggi: il presidente ucraino vedrà a pranzo l’omologo tedesco Steinmeier. Questa sera è previsto il vertice tra i leader Ue a cui parteciperà anche Giorgia Meloni.
Witkoff e Kushner invitati alla cena con i leader europei
Il portavoce del governo tedesco afferma che i rappresentanti degli Stati Uniti Steve Witkoff e Jared Kushner sono stati invitati ai colloqui di questa sera tra Volodymyr Zelensky e alcuni leader europei a Berlino.
Peskov: «Non adesione di Kiev alla Nato è pietra angolare dei negoziati»
Stando all’Afp, i negoziatori americani non alleviano la pressione su Kiev: «Continuano a chiedere all’Ucraina di abbandonare la regione del Donbass».
Cremlino: «Putin vuole accordo di pace, non tregua»
Il presidente russo è aperto a un accordo di pace complessivo, ma si oppone a tregue temporanee. Lo ha affermato il suo portavoce, Dmitry Peskov, citato dalla Tass, dopo che il presidente ucraino Volodymyr Zelensky aveva proposto nei colloqui con gli Usa un congelamento del conflitto sulle linee attuali.
Per la Russia il non accesso dell’Ucraina alla Nato è la «pietra angolare» dei negoziati di pace e richiede precise garanzie legali. Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, citato dai media russi. La questione «richiede una speciale considerazione, sullo sfondo di altre questioni», ha commentato Peskov. Putin, ha detto il suo portavoce, «è aperto alla pace, alla vera pace e a decisioni serie». Il presidente russo, ha aggiunto Peskov, «è decisamente non aperto a qualsiasi trucco che punti a mettere in stallo il processo e a creare tregue artificiali e temporanee».
Wsj: «Usa non disposti a compromessi su piano pace»
I colloqui a Berlino tra ucraini e americani sono difficili, la parte americana sembra non essere disposta a scendere a compromessi sulla sua bozza di accordo di pace. Lo scrive il Wsj dopo il primo round di ieri che proseguirà anche oggi. “I negoziati tra l’Ucraina e i suoi partner occidentali si sono trasformati in un tira e molla, anche senza la partecipazione della Russia al tavolo delle trattative”, spiegano fonti al Wsj. Washington spinge per soluzioni rapide, mentre Zelensky e gli europei sostengono che restano differenze significative sia sul ritiro da Donbass sia sulla chiara definizione delle garanzie.
Kalas: «Se Putin ottiene Donbass, cade la fortezza»
«Dobbiamo capire che il Donbass non è l’obiettivo finale di Putin. Se conquista il Donbass, la fortezza cadrà e allora procederanno sicuramente alla conquista dell’intera Ucraina. E, come sapete, se l’Ucraina cade, anche altre regioni saranno in pericolo. Lo sappiamo dalla storia e dovremmo imparare dalla storia». Lo ha detto l’alto rappresentante Ue Kaja Kallas arrivando al Consiglio Esteri. «Se l’ingresso nella Nato è fuori discussione, allora dobbiamo vedere quali sono le garanzie di sicurezza concrete. Non possono essere documenti o promesse. Devono essere truppe reali, capacità reali, in modo che l’Ucraina sia in grado di difendersi».
