Ultime notizie Donald TrumpFabrizio CoronaGiorgia MeloniUcrainaVladimir Putin
ESTERIDroniMar MediterraneoPetrolioRussiaUcrainaVideo

Il primo attacco ucraino nel Mediterraneo, colpita una petroliera della flotta ombra russa vicino all’Italia – Il video

19 Dicembre 2025 - 13:07 Ugo Milano
Le operazioni sono state condotte dai servizi segreti di Kiev contro la nave Qendil L'operazione mai avvenuta prima a circa duemila chilometri dall'Ucraina. Le conferme dei servizi segreti di Kiev all'agenzia Reuters

Un attacco di droni ucraini ha colpito vicino alle coste italiane una delle petroliere principali della flotta ombra russa, che permette a Mosca di continuare indisturbata a commerciare greggio eludendo le sanzioni internazionali. Si tratta del primo raid condotto nel Mar Mediterraneo, quando la nave Qendil – battente bandiera dell’Oman – si trovava circa a metà strada tra la Sicilia e l’isola greca di Creta. 

Dove si trovava la nave: i legami con l’India e l’attacco in acque internazionali

L’attacco, stando a quanto ha comunicato un funzionario del Sbu, il servizio di sicurezza ucraino, sarebbe avvenuto in acque internazionali quando la nave si trovava «a 2mila chilometri dall’Ucraina». Le conseguenze sarebbero state gravi per la petroliera, che sarebbe stata attaccata quando a bordo non si trovava nessuno e non trasportava petrolio, evitando danni ambientali. La nave sarebbe stata messa praticamente fuori uso. Secondo le informazioni finora filtrate, la Qendil ha consegnato qualche giorno fa decine di barili di greggio russo al porto indiano di Sikka e, dopo aver oltrepassato il canale di Suez, stava rientrando in Russia. 

L’ultima posizione rilevata della petroliera, intorno alla mezzanotte italiana (fonte: MarineTraffic)

Cos’è la flotta ombra russa

Diverse inchieste negli scorsi anni hanno sottolineato l’esistenza di una cosiddetta shadow fleet, una flotta costruita da navi – spesso molto vecchie e quindi poco sicure e non conformi agli standard di sicurezza ambientale – che battono bandiere di Paesi extra-Ue. Il loro compito, mentre le navi «ufficiali» di Mosca sono tenute a secco dalle sanzioni internazionali, è quello di continuare a far girare il greggio russo per il mondo, garantendo così introiti continui da reinvestire nell’industria della guerra. Spesso queste enormi petroliere, per diminuire al minimo la possibilità di essere tracciate, navigano tenendo spente le trasmissioni radio. 

leggi anche