Mattarella difende le spese militari: «Poco popolari ma mai così necessarie». E avverte: «La democrazia è sfidata da involuzioni autoritarie»

«La spesa per dotarsi di efficaci strumenti che garantiscano la difesa collettiva è sempre stata comprensibilmente poco popolare, ma poche volte come ora, è necessario». Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel corso della cerimonia per gli auguri di fine anno alle alte cariche dello Stato, tenutasi al Quirinale, sottolineando l’importanza del contributo del nostro Paese alla difesa comune europea come «strumento di deterrenza contro le guerre e, insieme, salvaguardia dello spazio condiviso di libertà e di benessere». Perché, ha aggiunto, «oggi sicurezza nazionale e sicurezza europea sono indivisibili, qualunque sia la prospettiva con la quale affrontiamo il tema della protezione della libertà e dello sviluppo delle nostre società».
La democrazia in pericolo
Nel suo discorso, il capo dello Stato ha sottolineato anche le sfide che i sistemi democratici devono affrontare: «Il modello democratico oggi appare sfidato da Stati sempre più segnati da involuzioni autoritarie che, contro la storia, si propongono come modelli alternativi. Una sfida per i sistemi democratici oggi deriva anche dal tentativo di ignorare e cancellare il confine tra libertà e arbitrio. La pretesa di rimuovere i limiti ai comportamenti individuali, unita alle potenzialità offerte dalle tecnologie, rischia di travolgere ordinamenti democratici e stato di diritto».
L’appello: «Su alcuni temi i politici lavorino insieme»
Rivolgendosi poi alle forze politiche, il presidente ha fatto un appello alla necessità di lavorare insieme sui grandi temi nazionali: «È legittimo e necessario che ogni forza politica abbia la sua agenda, le sue priorità, una sua visione della realtà e delle dinamiche che la muovono. Ma oltre al confronto e alla fisiologica dialettica deve esserci anche la condivisione di alcuni obiettivi fondamentali su cui lavorare insieme per assicurare il bene dell’Italia», ha dichiarato. Mattarella ha ricordato che certe questioni «vanno oltre l’orizzonte delle legislature, e attraversano le eventuali alternanze tra maggioranze di governo. Temi che richiedono programmi a lungo termine, investimenti di risorse ingenti, impegni e sacrifici che riguarderanno le generazioni che verranno. Questioni strategiche che definiscono per il loro contenuto il futuro della nostra Repubblica». E, infine, ha rivolto un ringraziamento a chi svolge il proprio mandato «con lo sguardo rivolto non alle successive elezioni ma all’orizzonte del bene comune dell’Italia».
