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Mara Maionchi e l’amore: «È una virgola rosa fra le parole “Ciao, io esco”»

22 Dicembre 2025 - 06:53 Alba Romano
La produttrice racconta di essersi sposata per un'astrologa. E che l'hanno presa in tv dopo che aveva litigato con una concorrente

Mara Maionchi dice di essersi sposata per un’astrologa. O meglio, un’amica che si dilettava di astrologia. Che le disse: «“Quest’anno ti sposi”. “Ma tu sei matta”, le risposi. Avevo 35 anni e soprattutto non ero impegnata, non avevo un fidanzato. E invece ci aveva visto giusto, una cosa da non credere. Nel giro di pochi mesi mi sono sposata davvero e siamo ancora qui, io e il Salerno, cinquant’anni dopo». Maionchi racconta oggi a Il Giornale il suo matrimonio e il marito Alberto Salerno, paroliere e produttore.

Mara Maionchi e Alberto Salerno

L’astrologa, ricorda la produttrice in un colloquio con Hoara Borselli, dice che l’amica le chiese «se non frequentassi proprio nessuno, se non avessi almeno un amico speciale. “C’è un ragazzo che mi fa il filo”, le risposi, “ma non c’è niente, siamo usciti due volte”. Lei insisteva: “Fatti dare la data di nascita, che guardiamo il suo piano astrale”. Io non sapevo quasi niente di lui, se non che era un ragazzo di 9 anni meno di me e all’epoca per le donne non usava tanto avere fidanzati più giovani. Comunque chiamai sua madre e chiesi a lei la data di nascita. Chissà cosa pensò, che ero matta. Insomma, la mia amica guardò fra le sue stelle e disse convinta: “È lui. Devi provare a uscirci, magari ti invita a cena”. È successo che sono uscita e… non sono più rientrata!».

Una sposa in nero

Maionchi si è sposata in nero: «La verità è che avevo una pelliccia di visone azzurro che mi piaceva e con il nero mi pareva elegante. Mi resi conto che la mia scelta era un po’ stravagante solo anni dopo, quando rividi le foto del matrimonio: ma dai, come si fa a sposarsi in nero? Ci abbiamo riso sopra». Al matrimonio venne anche la sua amica «Gianna Nannini, che ci regalò un servizio di piatti di porcellana inglese, lo ha ancora qui, bellissimo. Fu molto carina. Stranamente non se ne era rotto neanche uno ed è incredibile perché la Gianna è distratta, cade, fa pasticci, invece quel giorno si dev’essere impegnata. Cinque anni dopo, ci siamo sposati anche in chiesa. E il Salerno mi ha detto: “Adesso vedi di non abiurare la tua religione, perché non ti sposo un’altra volta”».

Janis Joplin

Racconta che è entrata a X Factor per uno sbuffo: «Da vecchia più che da grande. Mi chiamarono per quel talent e feci un provino insieme ad altri discografici, una puntata zero. C’era questa ragazza che ci fa una filippica e dice: “Canterò una canzone di una grande artista americana che pochi di voi conoscono…” e la mena per venti minuti. Poi attacca a cantare e fa un pezzo di Janis Joplin. Beh, io ho passato la vita ad ascoltare Janis Joplin! Quando ha finito, devo dire che ero risentita. E le ho detto: “Senti, testa di c.., ma come ti permetti di dire che non la conosciamo?”. A quel punto Giorgio Gori, che era il presidente della casa di produzione Magnolia, disse: “Questa, prendiamo lei”. E ho fatto il giudice con la Simona Ventura e con Morgan. A X Factor sono rimasta quattro anni».

Ciao, io esco

Maionchi spiega la sua concezione dell’amore: «Non deve essere una galera. Quando mi hanno chiesto di scrivere una frase per i Baci Perugina, ho detto: “L’amore è una virgola rosa fra le parole Ciao, io esco”. Al Salerno lo dico anche adesso quando vado a giocare a burraco con le mie amiche, che sono delle vecchie terribili. La verità è che sono sempre stata libera di fare tutte le mie scelte, di lavorare, di partire, di delegare ogni tanto anche l’impegno delle due bambine proprio grazie a lui. Abbiamo discusso e anche litigato, certo, ma ci capiamo da sempre, ci siamo trovati e abbiamo avuto anche fortuna. Lui è stato un genitore più presente di me, che avevo orari da ufficio e magari dovevo viaggiare, e adesso è un nonno migliore».

Prendere il tram

Infine, svela il segreto del successo: «La fortuna aiuta, ma non è che devi vincere al Totocalcio, stiamo parlando di lavorare nello spettacolo. Ci vogliono bravura e lavoro. Ti devi molto aiutare da solo, è importante. Quando lavoravo nelle case discografiche e mi dicevano ad esempio “Domattina presto bisogna andare a Roma”, ci andavo anche all’alba, non dicevo certo che ero stanca o che dovevo badare alle bambine. Sul lavoro non ho mai detto di no a niente, ho sempre seguito le richieste dell’azienda. Quando ero incinta di Giulia, che è nata il 2 settembre, ho avuto la fortuna di riuscire a lavorare fino alla fine di agosto. Stare seduti sul divano aspettando il colpo di c… non serve: se non prendi il tram e non ti muovi, non arrivi da nessuna parte».