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Gianpaolo Tarantini e le ragazze per Silvio Berlusconi: «Era rispettoso, altro che Signorini o Epstein. Le donne? Uscivano sempre soddisfatte»

24 Dicembre 2025 - 10:59 Ugo Milano
tarantini berlusconi escort
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L’imprenditore 50enne, dopo aver scontato il suo debito con la giustizia, parla dello scandalo delle escort: «Avevo la fila di persone che volevano andare da lui. A quelle feste manderei le mie figlie, non c’era niente di male»

Il conto con la giustizia Gianpaolo Tarantini l’ha chiuso dopo sedici anni tra processi e condanne. Eppure l’imprenditore barese, noto per essere stato il «fornitore» di ragazze ed escort per Silvio Berlusconi quanto era presidente del Consiglio, non tornerebbe indietro per rifare da capo: «Ho sbagliato tanto, pensavo che il fine giustificasse sempre i mezzi. Ma non mi vergogno di nulla, e non dimentico niente». Dopo tutto, come ha detto l’imprenditore 50enne in una lunga intervista a Repubblica, il Cavaliere e le sue serate erano di tutt’altra pasta rispetto agli scandali del passato e del presente. «C’è sempre stato rispetto. Sempre. Non ho mai visto né vissuto una prevaricazione, né un esercizio del potere sul potere», sostiene. Altro che Jeffrey Epstein, il Me Too o – impegnandosi a fare un parallelismo contemporaneo – «il do ut des» di Alfonso Signorini.

La difesa di Tarantini: «Nessuna ragazza è stata usata, erano soddisfatte»

«Tutti sapevano cosa stava accadendo, erano consenzienti». È un concetto ribadito spesso dal 50enne, che ha appena finito di scontare 29 giorni di carcere, 11 mesi ai domiciliari e 5 anni in affidamento in prova ai servizi sociali per una serie di condanne, tra cui quella per reclutamento e favoreggiamento della prostituzione. «Si trattava di rabbia, volevano abbattere Berlusconi. Ora è il caso di analizzare in maniera onesta ciò che è successo», dice Tarantini. «Avevo la fila di persone che volevano venire da Berlusconi, tutti volevano stare con lui. C’erano ragazze ma anche imprenditori, politici, giornalisti, anche gente che poi ha rinnegato quelle serate. Eppure erano lì, con noi. Chiunque abbia avuto una relazione con il presidente ne usciva soddisfatta. Non c’è mai stata una donna che abbia detto di essersi sentita costretta o usata». 

Il legame con Berlusconi e i funerali: «C’ero ma ero nascosto»

Il motivo di questa attrattiva è presto detto: «Si parlava del presidente del Milan e del Consiglio. Aveva carisma, un fascino unico, una capacità di attrarre le persone che non ho mai più visto in nessun altro». Di Berlusconi, Tarantini ha solo memorie positive: «Ho ricevuto attenzioni che non mi aspettavo. Quando mia madre fu ricoverata al San Raffaele, in terapia intensiva, lui chiamava due o tre volte al giorno per chiedere come stesse». Anche per questo Tarantini non è potuto mancare ai funerali: «C’ero, ma ero nascosto. Ho fatto in modo di non farmi riconoscere, ma non potevo non esserci». 

Le ragazze alle feste: «Manderei le mie figlie, non c’era nulla di volgare»

L’intervista poi torna sulle feste nelle ville private dell’allora presidente del Consiglio: «Sa qual è una delle cose che mi pesa di più? Che per colpa nostra in molte hanno passato dei guai, in famiglia, nell’immagine pubblica. Per questo mi dispiace e chiedo scusa. Sono uscite come persone che non erano». Eppure, e lo ripete un’altra volta, non c’era davvero nulla di male. Tanto che il 50enne è disposto a metterci di mezzo pure le sue due figlie: «Se mi chiedessero di partecipare una di quelle cene? Direi sì senza esitazioni. Non c’era nulla di non elegante, nulla di volgare. Non erano ambienti degradati».

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