L’amministratore di condominio indagato per 50mila euro spariti dalla cassa. «Scappato coi soldi? No, è stato truffato lui»

Un amministratore di condominio di Rimini è indagato per appropriazione indebita aggravata, sospettato di essersi impossessato di circa 50mila euro appartenenti a tre complessi residenziali della città. L’inchiesta è nata dal riscontro di conti irregolari e da lavori rimasti sospesi per tempi eccessivamente lunghi. La procura ora ha notificato all’uomo l’avviso di conclusione delle indagini preliminari, aprendo così la strada a un possibile rinvio a giudizio. Ma secondo la difesa, come riportato da Il Resto del Carlino, non si tratterebbe di un caso di amministratore che «sparisce con i soldi». L’avvocato Cristiano Basile, che segue l’indagato, ha chiarito che la gestione, pur «oggettivamente sbagliata e indifendibile sul piano tecnico», non avrebbe avuto alcuna finalità di profitto personale. «È escluso qualsiasi fine di arricchimento personale», ha sottolineato, precisando che il suo assistito sarebbe invece caduto vittima di una presunta truffa.
La truffa durata anni
Stando alla ricostruzione della difesa, l’amministratore sarebbe stato coinvolto in un complesso intreccio di inganni internazionali tra falsi testamenti, documenti bancari contraffatti, truffe sentimentali e promesse di somme milionarie sempre rinviate. Un vortice iniziato circa due anni fa, che lo avrebbe convinto dell’esistenza di ingenti cifre pronte per essere riscosse. «Quest’uomo è stato persuaso a credere, con l’inganno, che esista una somma enorme che dovrebbe incassare, parliamo di decine di milioni di euro», ha spiegato l’avvocato Basile.
«È una persona anziana, fragile e malata»
In questa convinzione, secondo la difesa, l’amministratore avrebbe trasferito ogni entrata disponibile, dalla pensione ai prestiti chiesti ad amici, denaro che sarebbe poi finito nelle mani dei truffatori all’estero. Per questo, la famiglia dell’uomo si è rivolta a un legale e il giudice tutelare ha nominato un amministratore di sostegno per la gestione delle sue finanze. «Questa non è la storia di un amministratore che ha rubato e si è arricchito, ma quella di una persona anziana, fragile e malata, che ha compiuto azioni gravemente sbagliate perché a sua volta vittima di un meccanismo criminale più grande di lui», ha concluso il legale.
