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Famiglia nel bosco, Nathan e Catherine ora puntano su un ex fedelissimo di Papa Francesco: chi è il consulente psichiatrico Tonino Cantelmi

27 Dicembre 2025 - 14:30 Alba Romano
famiglia bosco psichiatra papa
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I coniugi avrebbero optato per l’esperto professore dell’Università Gregoriana anche nel tentativo di ribaltare il paradigma. E aprire finestre di dialogo con le autorità

Il Natale “flash”, durante cui hanno trascorso solo un paio d’ore con i tre figli in casa famiglia, sembrerebbe aver convinto i coniugi Trevallion-Birmingham a muovere i primi passi verso una postura più conciliante nei confronti dei giudici del tribunale dei minorenni dell’Aquila. È per questo che la coppia anglo-australiana avrebbe optato per aggiungere alla loro squadra di difensori un super consulente psichiatrico. Il tutto proprio mentre i due attendono la valutazione psicologica propria e dei figli, che nei prossimi giorni incontreranno esperti che si occuperanno di monitorare il loro «andamento dello sviluppo cognitivo e psicoaffettivo, le figure di riferimento riconosciute e i modelli di identificazione sviluppati». 

Chi è lo psichiatra consulente dei Trevallion-Birmingham

Stando a quanto riporta il Corriere della Sera, Nathan Trevallion e Catherine Birmingham si sarebbero affidati a Tonino Cantelmi. Psichiatra, cattolico militante e professore associato all’Università Gregoriana, nel 2020 era stato individuato da Papa Francesco come «membro del dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale». Secondo il quotidiano, il ruolo del super consulente sarà sostenere la coppia nelle valutazioni psicologiche disposte dal tribunale, ma al contempo accompagnarla nell’assunzione di una posizione meno radicale e più aperta alle richieste dei giudici e degli assistenti sociali. Ignorando, dunque, i toni di scontro aperto assunti anche da esponenti del panorama politico italiano, su tutti il leader della Lega Matteo Salvini

L’ostacolo della madre e la «rigidità» della famiglia nel bosco

Per settimane si era parlato del Natale come orizzonte del ricongiungimento. Quell’orizzonte si è però spostato più in là, soprattutto a causa della «notevole rigidità» dei genitori, che non sembrano intenzionati ad ammettere deroghe rispetto ai «valori cui conformano le loro scelte di vita». A scriverlo Cecilia Angrisano, presidente del tribunale per i minorenni, nelle 6 pagine di provvedimento. Secondo lei, Nathan e Catherine non sarebbero dunque disposti a scendere a negoziati. In particolare la madre dei piccoli, individuata come la più intransigente e la più chiusa al dialogo con le istituzioni, avrebbe assunto comportamenti di aperta protesta nel suo periodo di residenza in casa famiglia con i minori. E, in passato, sarebbe stata lei più del marito a mettersi di traverso e impedire che ai figli fossero garantite le cure minime necessarie per disintossicarli da funghi velenosi o curare bronchiti con antibiotici. 

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