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Roberto Vannacci inguaia Meloni e Salvini sul decreto armi: «Basta soldi all’Ucraina, il Parlamento non lo voti»

30 Dicembre 2025 - 14:51 Ugo Milano
roberto vannacci ucraina armi aiuti
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«Li scialacquano in wc d'oro, ormai hanno perso la guerra», attacca il vice-segretario della Lega

Inviare armi in Ucraina è una strategia che ha solo creato «morte, distruzione e miseria». È con queste parole che l’europarlamentare leghista Roberto Vannacci ha attaccato la decisione del governo di approvare il decreto legge che proroga per tutto il 2026 la possibilità di garantire aiuti militari a Kiev. Per l’ex generale della Folgore, dietro ad «acrobazie lessicali», nel provvedimento si nasconderebbe la volontà di «proseguire una guerra persa» e di «elargire risorse belliche a chi dovrebbe concentrarsi sulla negoziazione di una pace».

Il no ai fondi a Kiev: «Li scialacquano»

«No a ulteriori armi a Kiev, no a truppe italiane in Ucraina, no a ulteriori fondi»: è questa la posizione ribadita con forza da Vannacci in un colloquio con Affaritaliani. Fondi che, secondo la lettura del vice-segretario del Carroccio, sarebbero «distratti a sanità, sicurezza, lavoro, pensioni, infrastrutture, scuola e ricerca». Una doppia beffa perché – continua – quel denaro sarebbe stato «versato a chi lo scialacqua in gabinetti d’oro, ville di lusso, yacht e serate con prostitute», un evidente riferimento allo scandalo di corruzione che ha costretto alle dimissioni due ministri e il braccio destro del presidente Volodymyr Zelensky

Gli aiuti: «Soldi spesi male, e la Russia continua ad avanzare»

«Mi auguro che il Parlamento non approvi quanto stabilito oggi dal Consiglio dei ministri, nel momento del passaggio per la conversione in legge del decreto», è la sfida lanciata da Roberto Vannacci. Perché rimane a suo parere inaccettabile che il decreto sia stato approvato «mentre i negoziati di pace procedono arrancando, anche per i ripetuti intralci dei volenterosi e dell’Unione europea. Si continua con la stessa strategia. Quella che in 4 anni di incondizionato invio di centinaia di miliardi e di ingenti forniture di materiale bellico ha garantito morte, distruzione, miseria, impennata dei costi dell’energia e delle materie prime, declino economico europeo senza impedire all’esercito russo di continuare lentamente e inesorabilmente ad avanzare sul territorio ucraino». 

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