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Madre e figlia morte intossicate, sequestrati 19 alimenti: sospetti sui funghi sott’olio. Oggi le autopsie, non è escluso l’avvelenamento da terzi

31 Dicembre 2025 - 17:20 Ugo Milano
madre figlia intossicate
madre figlia intossicate
I legali della famiglia: «Vogliamo capire se la risposta dei medici è stata adeguata»

All’ospedale Cardarelli di Campobasso è il giorno delle autopsie sui corpi di Sara Di Vita, 15 anni, e di sua madre Antonella Di Ielsi, 50 anni, morte nei giorni scorsi in seguito a una sospetta intossicazione. Alle 9.30 di oggi, mercoledì 31 dicembre, è cominciato l’esame autoptico, eseguito dai due consulenti incaricati dalla procura: Benedetta Pia De Luca e Francesco Battista Laterza. Partecipano, inoltre, i vari consulenti nominati dai legali dei familiari delle vittime e degli indagati. Intanto gli inquirenti hanno sequestrato 19 alimenti, trovati in parte nella casa di Gianni Di Vita, padre e marito delle due donne morte, e in parte nell’abitazione di Antonella Di Ielsi, al primo piano dello stesso stabile. Le analisi sui cibi sono state delegate all’Istituto Zooprofilattico di Abruzzo e Molise.

Non escluso un avvelenamento da parte di terzi

Al momento, nell’inchiesta sulla morte di madre e figlia tutte le ipotesi restano aperte. È quanto risulta a LaPresse da fonti investigative, secondo le quali non viene escluso alcuno scenario, nemmeno quello di un avvelenamento riconducibile a terzi, in attesa degli esiti scientifici. Ogni valutazione resta subordinata agli esiti delle autopsie e delle analisi tossicologiche e chimiche. I risultati preliminari potranno offrire indicazioni orientative, ma per le risposte decisive – in grado di chiarire se si sia trattato di una tossinfezione alimentare, di una contaminazione tossica o di altre ipotesi – saranno necessari tempi più lunghi legati ai prelievi e alle analisi di laboratorio.

Ancora ricoverato il marito

In attesa di conoscere le conclusioni degli esperti, emergono nuovi dettagli su cosa avrebbe potuto portare alla morte di madre e figlia. A suggerire una possibile soluzione è Gianni Di Vita, padre della piccola Sara e marito di Antonelli Di Ielsi. Anche lui ha mostrato sintomi tipici di un’intossicazione ed è al momento ricoverato al Cardarelli di Campobasso. «Sto meglio, non riesco ancora a capire cosa sia successo», ha detto l’uomo nelle scorse ore.

L’ipotesi funghi velenosi

Secondo quanto scrive Repubblica, i medici hanno escluso il botulino o una contaminazione della farina con del veleno per topi. Nel mulino della famiglia non ci sono state derattizzazioni perché non c’è mai stata presenza di topi, ma solo esche per piani di prevenzione programmati. I medici si starebbero concentrando, piuttosto, su una conserva sott’olio con funghi, forse velenosi. L’ipotesi, ancora non supportata da analisi concrete, è che lì in mezzo ci sia finita anche un’amanita falloide, uno dei funghi più pericolosi e facili da confondere, letale anche in piccole dosi. I campioni di sangue e urine dei due familiari sopravvissuti – il padre Gianni di Vita, ricoverato, e la figlia maggiore, che non ha mai accusato alcun sintomo – sono stati sottoposti a vari test tossicologici. «È fondamentale comprendere cosa abbia causato la morte delle due donne per capire se e in che misura la risposta dei medici sia stata adeguata, spiega l’avvocato Paolo Lanese a Repubblica.

Il sequestro degli alimenti

Intanto l’attenzione degli investigatori si è concentrata su 19 alimenti sequestrati a Pietracatella. Si tratta di un preparato con funghi e peperoni, olive verdi, olive nere, polpette, formaggio con pistacchio, mozzarella di latte vaccino, salsa di pomodoro, funghi presumibilmente del tipo “pleurotus ostreatus”, vongole cotte con guscio, baccalà gratinato con pinoli, uva e patate, torta con pandispagna e crema al pistacchio, pesto, formaggio spalmabile, due tipi diversi di marmellata, polenta condita con funghi presumibilmente champignon, due tipi di formaggio spalmabile, funghi alla contadina, giardiniera autoprodotta.

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