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La nuova vita di Chico Forti tra lavoro e carcere: il pizzaiolo a Verona e l’istruttore di windsurf per ragazzi disabili

31 Dicembre 2025 - 16:19 Alba Romano
chico forti
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Aveva chiesto la liberazione condizionale, invano. Ma ora il Tribunale di Sorveglianza di Venezia gli ha concesso il cosiddetto articolo 21 dell’ordinamento penitenziario

Un anno e mezzo dopo il suo arrivo in Italia Chico Forti può uscire dal carcere per lavoro. Così l’uomo che fu ritenuto colpevole negli Usa dell’omicidio di Dale Pike, figlio di Anthony Pike, con il quale Forti stava trattando l’acquisizione del Pikes Hotel di Ibiza ora si cimenta in due attività: quella del pizzaiolo a Verona e dell’istruttore di windsurf per ragazzi disabili, sul lago di Garda. Secondo quanto riferisce il Messaggero quattro mesi fa il Tribunale di Sorveglianza di Venezia gli ha concesso il cosiddetto articolo 21 dell’ordinamento penitenziario.

L’istanza per la condizionale, poi rifiutata. La richiesta della direttrice del carcere che ribalta tutto

Condannato all’ergastolo dalla Corte Suprema della Florida ormai 25 anni fa, è stato poi accolto dalla premier Giorgia Meloni al suo arrivo in Italia. Da quel momento ha avuto una serie di concessioni. Dal trovare l’anziana madre a Trento al permesso di frequentare le aule studio del carcere, anche se non è iscritto ad alcun ciclo scolastico. Con i suoi avvocati Foti, riporta il Messaggero, aveva preparato l’istanza di liberazione condizionale, poi respinta dal Tribunale di Sorveglianza il 17 settembre scorso. «Forti ha iniziato a beneficiare dal mese di febbraio 2025 di permessi premio presso l’abitazione della madre a Trento, senza rilievi», è scritto in uno dei passaggi. «Ha partecipato al corso di formazione “Pizza in Teglia” e ha collaborato con gli insegnanti nei corsi di lingua inglesi organizzati dal Cpia (il centro provinciale per l’istruzione degli adulti)». Tra le carte figurava anche la dichiarazione di disponibilità all’assunzione da parte di una ditta come istruttore di windsurf (con retribuzione di 1.500 euro al mese) e la dichiarazione di un circolo di vela della zona di Malcesine con la disponibilità ad accoglierlo per attività di volontariato con ragazzi disabili. Ora però Forti può uscire. La richiesta per i permessi di lavorare all’esterno è stata fatta dalla direttrice del carcere di Montorio Maria Grazia Bregoli e il Tribunale di Sorveglianza stavolta ha detto sì.

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