Reddito di cittadinanza: la contro-presentazione di Confindustria, Inps e regioni

Nelle commissioni Lavoro di Camera e Senato, le audizioni sulla misura simbolo del Movimento 5 Stelle. Ci sarà un effetto «scoraggiamento» nella ricerca di un nuovo impiego, dicono Inps e Confindustria

L’ottimismo in casa 5 Stelle per la presentazione del Reddito di cittadinanza e della prima card non è stato del tutto contagioso. In contemporanea con l’evento di lancio del 4 febbraio a Roma, dove è stato presentato anche il sito che contiene tutte le informazioni, sono arrivate puntuali le critiche: non quelle scontate dell’opposizione (per il rischio assistenzialismo, come aveva rilevato il centrodestra e per l’allarme sul lavoro nero arrivato dal centrosinistra), mada organismi differenti sentiti oggi in audizione in parlamento.


Secondo il presidente Inps Tito Boeri con il Reddito di cittadinanza gli effetti di scoraggiamento al lavoro sono «rilevanti». Per potere accedere alla misura bisogna infatti avere un Isee inferiore a 9630 euro annui: è stato calcolato che il 47% dei beneficiari sarà al Centro-Nord, il 53% al Sud e Isole. Per il presidente Inps, che ha parlato alla commissione Lavoro del Senato, quasi il 45% dei dipendenti privati del Sud ha «redditi da lavoro netti inferiori a quelli garantiti dal Reddito di cittadinanza a un individuo che dichiari di avere un reddito uguale a zero». Per questo, rileva Boeri,il 30% dei percettori del redditoriceverà un trasferimento uguale o superiore a 9.360 euro netti mentre il valore mediano sarà di 6.000 euro.


Boeri ha parlato anche dell’altra misura contenuta nel decreto del 17 gennaio, Quota 100: «Aoggi sono arrivate all’Inps 18.000 domande per l’accesso alla pensione anticipata con Quota 100, un terzo delle quali da dipendenti pubblici». La concentrazione al Sud è confermata anche dall’Istat che fornisce una stima leggermente diversa sostenendo che il 57% delle famiglie alle quali potrà essere erogato il reddito vivono al Sud. Il numero complessivo di famiglie, secondo l’Istituto nazionale di Statistica, sarà di 1,308 milioni: di queste 752mila vivono nel Mezzogiorno, 333milaal Nord e 222mila al Centro.

Sulla stessa linea dell’Inps anche Confindustria, l’associazione di imprenditori che nei mesi passati aveva addirittura ipotizzata di scendere in piazza contro il governo. Minaccia poi rientrata. «Temiamo che il Reddito di cittadinanza abbia un effetto scoraggiamento»sulla ricerca del lavoro anche alla luce del «livello troppo elevato del beneficio economico», fino a 780 euro al mese per un single, «considerando che lo stipendio mediano dei giovani under 30 si attesta a 830 netti al mese», ha detto Pierangelo Albini, direttore dell’Area Lavoro e Welfare di Confindustria. Il segretario di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni, ha a sua volta criticato la presa di posizione dell’associazione di industriali.

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I rappresentanti della Corte dei Conti, in audizione al Senato, hanno invitato il governo a mantenere alta l’attenzione affinché «non cresca la quota di spesa pubblica improduttiva e non si spiazzi l’offerta di lavoro legale». Poi ci sono le preoccupazioni delle Regioni, che attraverso i Centri per l’Impiego saranno direttamente coinvolte nell’attuazione del provvedimento. Dopo una serie di incontri al ministero dello Sviluppo Economico, la rappresentante degli assessori regionali al Lavoro è stata ascoltata in commissione Lavoro alla Camera.

«Sulla figura dei navigator si crea un problema pregiudiziale sulle competenze e un importante profilo di costituzionalità» visto che c’è sovrapposizione nel profilo e nell’operatodi queste figure assunte con «contratti precari» dall’Anpal e non dalle Regioni. Queste ultime avevano chiesto al governo di convocare la conferenza Stato-Regioni prima di potere assumere i navigator.

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