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Perché l’agenzia che assumerà i navigator protesta contro il Reddito di cittadinanza

13 Febbraio 2019 - 12:27 Giada Ferraglioni
Il messaggio degli operatori dell'Anpal: «Stabilizzare i nostri precari prima di assumere i seimila tutor»

La guerra al precariato riparte dalle società pubbliche. Oggi 13 febbraio, sotto la sede di Anpal Servizi di Roma, i lavoratori Anpal hanno indetto una protesta per richiedere «l’immediato avvio di un piano di stabilizzazione dei precari ancor prima dell’apertura delle sezioni dei futuri navigator».

In collaborazione con le Camere del Lavoro Autonomo e Precario (CLAP), il sindacato che sostiene la causa fin dalle prime mobilitazioni di ottobre, hanno indetto uno sciopero della durata di quattro ore.

Uno Speaker’s Corner per far leva ancora una volta sulle criticità del provvedimento, che rischia di condizionare la posizione lavorativa di molti tra i dipendenti pubblici dell’azienda. 

L’Anpal è l’Agenzia Nazionale delle Politiche Attive che, a seguito dell’approvazione del Decretone, dovrà assumere 6 mila tutor del lavoro, i cosiddetti navigator, incaricati di gestire i sussidi previsti dal reddito di cittadinanza.

Il presidio nazionale, al quale parteciperanno diverse delegazioni della Società da tutta Italia, ha lo scopo di aprire subito un tavolo di trattativa con il Governo per la richiesta della stabilizzazione immediata di tutti i 654 precari attualmente presenti in Anpal, prima di «assumerne di nuovi».

Biagio Quattrocchi, operatore delle politiche attive, ha spiegato a Open il paradosso del provvedimento firmato 5 Stelle: «Quella che doveva essere una lotta al precariato nelle società pubbliche si sta rivelando il suo esatto opposto».

«Il Governo – ha spiegato Quattrocchi – ha intenzione di mettere in campo migliaia di lavoratori precari prima ancora di risolvere il problema di instabilità interno all’azienda. Ci sono colleghi con alle spalle 18 anni di precarietà».

Secondo i lavoratori Anpal, il piano di stabilizzazione non è presente né nella manovra finanziaria né all’interno del provvedimento specifico del Reddito di cittadinanza.

«Sono state stanziate una quantità di risorse assolutamente insufficienti per risolvere i problemi di precarietà. Con questi numeri si riuscirebbero a stabilizzare solo una ventina di operatori».

Secondo quanto anticipato dal Governo, l’Agenzia dovrebbe farsi carico dell’orientamento e formazione delle nuove figure professionali, il che «accrescerebbe il quantitativo di lavoro degli operatori dell’azienda senza aumentare il livello di garanzia contrattuale».

Secondo quanto annunciato dal vicepremier e ministro del Lavoro Luigi Di Maio, il provvedimento del Reddito dovrebbe partire ad aprile. Ma senza un piano di stabilizzazione preliminare dei 654 precari, i lavoratori Anpal ne bloccherà la partenza.

«Senza queste certezze non svolgeremo alcuna attività di assistenza tecnica e formativa ai nuovi assunti. Se Di Maio non aprirà un tavolo entro marzo, siamo pronti a intraprendere qualsiasi iniziativa di blocco delle attività dei centri per l’impiego». 
 

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