Il manifesto del 25 aprile che non raffigura le foibe

Giorgia Meloni pubblica la foto di un cartello per il 25 aprile che, secondo lei, ricorda tristemente i massacri delle foibe. L’immagine raffigurata, in realtà, fa riferimento a tutt’altro e riguarda l’attuale governo

Il 12 aprile 2019 Giorgia Meloni condivide la foto di alcuni manifesti apparsi a Roma per la festa del 25 aprile ritenendoli indecenti siccome calpesterebbero «la memoria dei martiri delle foibe». A prima vista, secondo la leader di Fratelli d’Italia, nel manifesto verrebbe raffigurato in forma stilizzata quello che sembrerebbe uno degli inghiottitoi carsici noti per gli eccidi avvenuti durante la seconda guerra mondiale e nell’immediato secondo dopoguerra.

L’immagine, in realtà, riprende l’opera di Ettore Vitale del 1973, un manifesto per il Partito Socialista Italiano che raffigura . Lo troviamo negli archivi del 25 aprile pubblicati su Pinterest dall’ISMEL (Istituto per la Memoria e la Cultura del Lavoro, dell’Impresa e dei Diritti Sociali) e raffigura un velo nero – simboleggiante il fascismo – che viene strappato.

Il manifesto originale opera di Ettore Vitale, 1973

Anche il manifesto del 2019 criticato da Giorgia Meloni si ricollega al messaggio raffigurato da Ettore Vitale. Bastava notare le fasce di colore giallo e verde, che simboleggiano l’attuale Governo formato da Movimento 5 Stelle e Lega, che vengono strappate in due.

Il manifesto contestato da Giorgia Meloni

I manifesti sono stati realizzati dal gruppo Azione Antifascista Roma Est che su Facebook aveva risposto al leader di Fratelli d’Italia con il seguente post:

Gentile Giorgia Meloni, rispondiamo pubblicamente al suo farneticante post per il semplice motivo che siamo tra i promotori della manifestazione che attraverserà Roma est il prossimo 25/04, in parole povere: quel manifesto ci appartiene. Appartiene a noi, e a chi, insieme a noi sta costruendo questa giornata: associazioni, studenti, lavoratori, gente che abita e vive in questi quartieri. 
Il manifesto è chiaro: un’onda rossa che strappa un velo nero tenuto assieme con lo scotch giallo e verde, riferimento esplicito ai colori dell’attuale governo. Dove lei possa avere visto un’allusione alle foibe rimane per noi un mistero.
Quello che ci è chiaro è che sono tempi difficili: le europee che si avvicinano, il suo amico di Milano che le divora i voti, la disperazione che spinge a candidare un tizio con un nome da storia di Topolino, il rischio di doversi trovare un lavoro vero come quelli che facciamo noi. Davvero: la capiamo…
Però le ricordiamo che è nei momenti difficili che bisogna tenere duro e non perdere la dignità, magari scrivendo follie su un social.
Politicamente siamo lontanissimi, ma umanamente le siamo vicini.
Un abbraccio.
Azione antifascista roma est
#antifa #giorgiameloni #fratellditalia

Anche nel sito di Nicola Porro vengono rilanciate questa mattina, sabato 13 aprile 2019, le stesse accuse al cartello attraverso un articolo a firma Alessandro Gnocchi dal titolo «25 aprile, quei manifesti vergognosi»:

Una parte della sinistra sembra ormai caduta nella “foiba” della stupidità più assoluta. Per il 25 aprile è stato realizzato un manifesto fondo rosso, nel quale è disegnato in nero una foiba dentro al quale sono sprofondate una striscia verde, che indica la Lega, e una gialla, indicante i Cinque Stelle.

Il video di Alessandro Gnocchi sul manifesto appeso a Roma

Aggiornamento ore 12:28

Esistono altre opere di Ettore Vitale che rimandano a quella figura. Nella copertina del libro «Il Segno» – Edizioni Progresso Grafico, 2006 – troviamo sempre lo squarcio in cui si fa strada un cerchio rosso:

Il manifesto originale opera di Ettore Vitale, 1973

Interessante la segnalazione di un utente che richiama l’opera di El Lissitzky «Bianchi col cuneo rosso» del 1919.

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