“Primavera balcanica”: nuove manifestazioni anti-governative a Tirana e Belgrado

In Albania le manifestazioni vanno avanti da settimane, a Belgrado invece da mesi. In entrambi Paesi le opposizioni chiedono ai rispettivi Governi di dimettersi

Nuove proteste nei balcani. Riprendono le manifestazioni anti-governative a Tirana in Albania e a Belgrado in Serbia. Migliaia di persone sono scese in strada per chiedere nuovamente le dimissioni dei rispettivi presidenti. Per il presidente dell’Albania Edi Rama le accuse sono di corruzione. A Belgrado invece i manifestanti contestano al presidente nazional-conservatore serbo Vucic una deriva autoritaria.


Le manifestazioni in Albania

A febbraio il parlamento albanese a Tirana era stato preso d’assalto da migliaia di manifestanti anti-governativi che chiedevano le dimissioni del presidente socialista Edi Rama. A guidarli era Lulzim Basha, capo del partito d’opposizione, già ministro dell’Interno in un precedente Governo.


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I manifestanti accusavano l’amministrazione di Edi Rama di corruzione (appalti truccati, regalati ai «soliti oligarchi»), di frode elettorale, ma anche di collusione con la criminalità organizzata. D’allora l’opposizione ha continuato a chiedere le dimissioni di Rama. La protesta di sabato 13 aprile è la nona dal 16 febbraio.

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Proteste in Serbia

Le proteste in Serbia vanno avanti da più di un anno. Nascono verso la fine del 2017 quando un politico dell’opposizione venne picchiato da un gruppo di giovani uomini incappucciati. L’opposizione diede la colpa al Presidente Vucic, accusandolo di aver re-introdotto uno stile di politica autoritario nel Paese. 

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I manifestanti chiedono le dimissioni di Vucic e maggior libertà di stampa e di espressione. In passato Vucic ha accusato i manifestanti di essere fascisti. Da dicembre le proteste hanno cominciato ad accadere con maggiore regolarità. A marzo i manifestanti gridavano «È finito», lo stesso slogan con cui nel 2000 Slobodan Milosevic fu portato alle dimissioni. È la prima volta che a Belgrado i leader dell’opposizione hanno sfilato con davanti uno striscione con su scritto «Di tutti, uno».

Twitter |Manifestazione 13 aprile 2019

 

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