Salvini sugli striscioni rimossi: «Non l’ho chiesto io. Cercate di essere più creativi»

Il ministro dell’Interno, commentando quanto avvenuto a Brembate, invita i contestatori a esporre cartelli più originali e sostiene di avere mandato da tempo al M5S i testi sui provvedimenti simbolo della Lega: flat tax e autonomia regionale

«A me divertono anche alcuni striscioni. Non ho dato io l’ordine di rimuoverli»: così il ministro dell’Interno Salvini ha commentato i recenti episodi avvenuti durante i suoi comizi, comea Brambate (Bergamo) e Salerno, dove sono stati tolti dai balconi di alcune abitazioni i cartelli di protesta contro la Lega.«Invito a farne di più creativi e più colorati», ha detto Salvini.


Un appellogià raccolto da alcune associazioni (tra cui i Sentinelli di Milano e Non una di meno), che in occasione della chiusura della campagna elettorale del Carroccio in piazza Duomo, il 18 maggio, si stanno organizzando con striscioni ‘creativi’. Era stato l’altro vicepremier, Luigi Di Maio, a evocare un clima«da anni 70» commentando gli striscioni sequestrati e un cellulare preso dalla Digos a una manifestante (per questo episodio è stata aperta un’indagine interna).


Alcuni costituzionalisti hanno sollevato dubbi sulle modalità di intervento delle forze dell’ordinea cui spetta il compito, nelle manifestazioni pubbliche, di garantire la sicurezza dei partecipanti, secondo quanto stabilito dalla legge 26 del 1948. Compiti che saranno rafforzati (ma non sul punto collegato agli striscioni): nel decreto sicurezza bis, annunciato da Salvini pochi giorni fa e non ancora arrivato in consiglio dei Ministri, sarebbe prevista latrasformazione da violazione amministrativa a reato,per chi oppone resistenza, attiva o passiva alle forze dell’ordine durante le manifestazioni. Secondo le bozze circolanti, sarebbero vietati i fumogeni, i petardi e i materiali imbrattanti.

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