Di Maio e Salvini isolano Conte: «Linea dura con l’Ue». Il premier: «Salviamo i risparmi degli italiani» – Il video

Asse tra i due vice sull’atteggiamento da tenere nei confronti di Bruxelles. Il presidente del Consiglio li sfida

Finisce con una stretta di mano tra Di Maio e Salvini nel cortile di Palazzo Chigi, il vertice di quasi due ore con il presidente del Consiglio Conte. Un saluto a favore di telecamere e macchine fotografiche, prima di andare via. Il leader leghista, intercettato poco dopo dirà: «Tutto bene. Il governo va avanti? Non ho mai avuto dubbi». Poi, arrivato a casa, ha commentato così sui social la finale del Grande Fratello:


I temi del vertice

A Palazzo Chigi il presidente del Consiglio Conte e i suoi vice hanno parlato dei prossimi temi da affrontare: il decreto sicurezza bis (di cui si discuterà nel Consiglio dei Ministri di questo pomeriggio), la volontà di tagliare le tasse e di procedere con la proposta 5 Stelle sul salario minimo (attualmente in discussione in commissione al Senato). Fin qui, tutti d’accordo.

La trattativa con Bruxelles

Poi la riunione, la prima dopo l’ultimatum lanciato dal presidente del Consiglio solo una settimana fa, si è incagliata su un punto specifico: l’atteggiamento da tenere nei confronti di Bruxelles. Il premier Conte ha ribadito la volontà di trattare, insieme al ministro dell’Economia Tria questo dossier, ma Di Maio e Salvini hanno ribadito la volontà di non volere concedere troppo all’Ue.

La tensione si è alzata così tanto tra Conte e i due vice-premier che poco dopo, in una nota ufficiale di Palazzo Chigi, è emerso che dopo questo vertice «sarà necessario un incontro con i tecnici del Mef e il ministro Tria per mettere a punto una strategia da adottare nell’interlocuzione con l’Europa, volta ad evitare una procedura di infrazione per il nostro Paese, e per impostare una manovra economica condivisa».

Luigi Di Maio e Matteo Salvini nel cortile di Palazzo Chigi dopo la riunione col premier Conte

In particolare, riportano le agenzie di stampa, Conte avrebbe insistito sulla necessità di fare tutto il possibile «per salvare i risparmi degli italiani». Salvini ha dettato le sue regole, dicendo subito no a qualsiasi ipotesi di «manovra correttiva e aumento tasse». Di Maio in questa partita ha ribadito che la «priorità è abbassare le tasse». Ma non si è speso sul no alla manovra correttiva.

L’ultimo ad arrivare alla riunione era stato il capo politico M5s che rientrava dalla Conferenza Internazionale del Lavoro di Ginevra; a Roma c’erano già Matteo Salvini e Giuseppe Conte. Questo pomeriggio il ministro dell’Economia Tria riferirà in parlamento proprio sulla richiesta di aprire una procedura di infrazione per debito eccessivo fatta dalla Commissione Ue, mentre giovedì sarà all’Ecofin per il primo confronto (politico) sul tema con i ministri delle Finanze degli Stati membri.

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