Angela Vs Angela. Quanto manca ad Alberto per raggiungere il padre Piero

Lauree honoris causa, asteroidi, cittadinanze onorarie e gasteropodi. Il confronto tra i curriculum dei due divulgatori scientifici più noti d’Italia

«Per la straordinaria capacità di sintesi tra competenza e comunicazione». Il 25 giugno Alberto Angela ha conseguito la laura honoris causa in Archeologia all’università Suor Orsola Benincasa. La sala della cerimonia era piena, tanto che è stato montato un maxischermo all’esterno per permettere a tutti di vedere il divulgatore. Come se fosse un concerto rock, una partita di calcio o un matrimonio della famiglia reale britannica.


La popolarità della dinastia degli Angela è diventata un mito. Dalla televisione, ai social network, fino agli eventi dal vivo, basta citare il loro nome per mandare in delirio i fan. Discreti, pacati e professionali, i divulgatori più celebri d’Italia non si tuffanno tra le braccia del pubblico e non si lanciano in provocazioni social. Mentengono il loro stile, e forse è proprio questo che piace al loro pubblico.


L’ultima laurea honoris causa ottenuta da Alberto Angela lascia però una domanda. Quanto manca al figlio per recuperare il distacco con il padre? Il confronto infatti ora sarebbe ingiusto. Piero Angela ha 90 anni e già nel 1955 era corrispondete per la Rai da Parigi, Alberto invece ha 57 anni e ha inziato a lavorare in televisione nel 1990, con il programma Albatros sulla Televisione Svizzera Italiana.

Titoli accademici: non c’è partita

Le ultime sono state la laurea in Archeologia per Alberto Angela e quella in Strategie e Tecniche della Comunicazione per Piero. Entrambe arrivate nelle ultime settimane. Alberto ne ha solo un’altra, conferita dall’Università di Palermo lo scorso maggio. Questa volta l’indirizzo è Comunicazione del patrimonio culturale, un titolo motivato dalla «sua lunga attività scientifica e di alta formazione e divulgazione espressamente rinvenibile nei suoi libri e nelle serie televisive».

Piero invece ne ha nove di lauree honoris causa, e spazia dalle Scienze Biologiche alla Medicina Veterinaria, passando da Scienza e Tecnica della Comunicazione, la Fisica e la Biologia Applicata. Da segnalare anche un diploma honoris causa in Pianoforte. Il dato curioso è che nel suo curriculum non c’è nessuna laurea tradizionale. Piero si è fermato a un diploma preso al liceo classico. Alberto invece ha ottenuto una laurea in Scienza Naturali all’Università La Sapienza, e poi ha continuato con corsi di specializzazione all’estero sulla paleontologia.

Premi televisivi, dai Telegatti al Premiolino

Per capire il successo in termini di critica televisiva dei due esponenti della dinastia Angela ci sarebbe stato un metro di paragone abbastanza semplice: il Telegatto, premio con diverse categorie che veniva conferito dal settimanale Tv Sorrisi e Canzoni. La cerimonia del Telegatti è stata organizzata dal 1984 al 2004 e poi ancora per due anni dal 2006 al 2008. 22 edizioni in cui Piero Angela è riuscito a conquistare sette statuette.

Il contatore dei premi televisi di Alberto Angela non è però rimasto fermo. Il suo programma Ulisse – Il piacere della scoperta ha vinto il Premio Flaiano, il Guidarello d’oro e il Premio Fregene. La trasmissione Stanotte a San Pietro – Viaggio tra le meraviglie del Vaticano nel 2017 ha ottenuto invece il Premiolino. Senza contare i milioni di ascolti ottenuti dalla sua ultima fatica sul piccolo schermo: Meraviglie – La penisola dei tesori.

Cittadinanze onorarie, asteroidi e molluschi

I programmi degli Angela hanno ispirato bambini e bambine che da grandi sono diventati uomini e donne di sienza. Per questo i due divulgatori possono annoverare nel loro curriculum anche corpi celesti o animali scoperti negli ultimi anni che portano il loro nome. L’asteroide 7197 si chiama Pieroangela, mentre un mollusco gasteropode del mar Cinese è stato battezzato Babylonia pieroangeli. Anche Alberto può vantare un corpo celeste e una specie marina: l’asteroide 80652 Albertoangela e il Prunum albertoangelai dei mari della Colombia. A entrambi poi è stata dedicato un ibrido di orchidea spontanea scoperto nella provincia di Lecce: l’Ophrys angelarum.

Non mancano le cittadinanze onorarie. Piero ne contra tre: la sua Torino, Vercelli e Padova. Albero invece arriva a due, tra l’altro nella stessa zona geografica: una a Napoli e l’altra a Pompei, proposta ma non ancora accettata. Il vero distacco tra padre e figlio, però, è segnato da due onorificenze di prestigio che, al momento, sono appuntate solo al petto di Piero: la Medaglia d’Oro ai Benemeriti della Cultura e dell’Arte e il titolo di Grande Ufficiale Ordine al Merito della Repubblica Italiana, conferito nel 2004 dal presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi.

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