Negli Usa una startup affitta letti in dormitori a 1200 dollari al mese. E funziona

Nei Podshare non si possono portare ospiti, la luce si spegne alle 10 di sera e il sesso è proibito

Ci lamentiamo degli affitti a Milano, ma ancora non saremmo disposti a tanto. Negli Sati Uniti invece, condividere la camera da letto e due docce con 37 persone è diventata per molti la migliore soluzione abitativa disponibile. PodShare, fondato da Elvina Beck e da suo padre nel 2012, chiusa e riaperta nel 2015, è l’ultima frontiera della gig economy domestica.


A prima vista sembra un coworking dove si dorme, ma i suoi creatori precisano che si tratta dell’ «intersezione tra privacy e socialità» o addirittura di un’arma per combattere la «solitudine globale».


Il prezzo è 50 dollari a notte, 1200 dollari per chi affitta per un mese. Gli inquilini possono decidere di fermarsi un giorno, una settimana o più mesi di fila. La privacy non è inclusa nel prezzo, ma in città come San Francisco e Los Angeles, dove abitazioni a prezzi accessibili sono diventate praticamente impossibili da trovare, sono in molti a scegliere questa soluzione.

Iscriversi alla piattaforma permette ai giovani freelancer e nomadi digitali di accedere ai 220 letti sparsi in sette luoghi diversi, sei a Los Angeles e uno a San Francisco. Pagando il prezzo di una notte si ottiene un letto con una televisione personale, un armadietto, accesso al wi-fi, cereali e ramen liofilizzato, dentifricio e la possibilità di socializzare con gli altri ospiti del luogo. Informazioni si possono cogliere dal video di presentazione, sempre che si riescano a schivare tutte le freddure a sfondo sessuale che lo accompagnano.

Ogni «Podestre» ha un profilo sulla piattaforma della startup, dove ogni inquilino viene recensito al termine del suo soggiorno. Gli ospiti vengono anche vagliati, tramite i loro profili social, prima che la loro permanenza venga approvata.

Non ci sono cauzioni né vengono richieste garanzie. Per questo Podshare viene scelto da giovani che non hanno un reddito fisso o non dispongono di tutti i documenti necessari per affittare regolarmente un appartamento. Gli ospiti arrivano e scrivono il loro nome con il gesso sulla lavagna posta sul bordo del letto. I dormitori si trovano inoltre in zone centrali, che consentono a molti pendolari di risparmiare ore di trasporti pubblici.

Non si possono portare ospiti, la luce si spegne alle 10 di sera e il sesso è proibito. Ma non importa, «La vita Pod è il futuro dei single che non stanno cercando di sistemarsi ma che si concentrano sulle loro startup e fanno nuove esperienze». Il focus sulla produttività delle abitazioni ha un che dei dormitori degli operai della rivoluzione industriale. Con la differenza che le stanze hanno un profumo migliore. E che gli abitanti sono felici del loro letto a castello con accesso al wi-fi. Perché l’hanno scelto liberamente, senza l’ingiunzione di un padrone né le pressioni di un sistema capitalista allo sbando.

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