Emergenza nutrizione, l’allarme della Fao: oltre 2 miliardi di persone soffrono la fame, ma è boom di obesi

di OPEN

L’Africa rimane il continente con le regioni più colpite dalla scarsità di cibo. Ma anche l’Europa e il Nord America devono fare i conti con – diversi – problemi di alimentazione

L’obiettivo ‘Fame zero’ entro il 2030, stabilito dall’Onu, è lontanissimo. Stando all’ultimo rapporto annuale realizzato dalla Fao (dal titolo Stato della sicurezza alimentare e della nutrizione nel mondo 2019), lo scenario è drammatico: nel 2018, 820milioni di persone hanno sofferto la fame, e 2 miliardi di persone in totale non hanno accesso regolare ad alimenti salubri, nutrienti e sufficienti. Il dato è in aumento per il terzo anno consecutivo. I progressi fatti per dimezzare il numero di bambini rachitici e ridurre il numero di bambini con basso peso alla nascita sono «troppo lenti».


E, paradossalmente, sovrappeso e obesità continuano ad aumentare in tutto il mondo, in particolare tra i ragazzi in età scolare e gli adulti. Oltre al clima sfavorevole e ai conflitti, l’aumento dei livelli di malnutrizione è favorito dal rallentamento della crescita economica e dalle crisi. Dal 2011, quasi la metà dei Paesi in cui l’aumento della fame si è verificato in seguito a crisi o stagnazione economica erano africani.


Asia e Africa, tra denutrizione e obesità

FAO | Livelli di malnutrizione nel mondo

In Africa la situazione è estremamente allarmante perché ha i più alti tassi di fame nel mondo, che continuano ad aumentare lentamente – ma costantemente – in quasi tutte le regioni. In particolare, nell’Africa orientale quasi un terzo della popolazione (30,8%) è denutrita. Il maggior numero di persone denutrite (oltre 500 milioni) vive in Asia, per lo più in Asia meridionale. Insieme, Africa e Asia detengono la quota maggiore di tutte le forme di malnutrizione nel mondo, pari a oltre nove bambini rachitici su dieci e oltre nove bambini deperiti su dieci.

In Asia meridionale e nell’Africa subsahariana, un bambino su tre è affetto da rachitismo. Ma oltre alle sfide deperimento, Asia e Africa devono fare i conti con i numeri del suo contrario: quasi tre quarti di tutti i bambini sovrappeso del mondo prevalentemente a causa dell’alimentazione scorretta. Si tratta di un problema da non sottovalutare, che colpisce 40 milioni di bambini al di sotto dei cinque anni, 338 milioni in età scolare e adolescenti, e 672 milioni adulti (uno su otto).

Alimentazione salutare: una sfida anche per l’Europa e l’America

L’accesso irregolare a un’alimentazione salubre, nutriente e sufficiente però anche una sfida per i paesi ad alto reddito, compreso l’8% della popolazione in Nord America ed Europa. Ciò richiede una profonda trasformazione dei sistemi alimentari affinché forniscano diete sane e prodotte in modo sostenibile alla popolazione mondiale in aumento. Le probabilità di «insicurezza alimentare» (la non certezza di poter consumare del cibo ogni giorno) sono inoltre più alte tra le donne rispetto agli uomini in tutti i continenti, con il maggiore divario in America Latina.

In Italia, secondo un’infografica realizzata da Il Sole 24 Ore, la popolazione sovrappeso raggiunge il tetto del 31,7%, mentre quella obesa si aggira attorno al 10,7%, per una media totale del 42,4% di persone con cattive abitudini alimentari.

Malnutrizione: i dati nel mondo

Delle 820 persone colpite dalla scarsità di cibo, 513,9 milioni sono in Asia, 256,1 milioni in Africa e 42,5 milioni in America Latina e nei Caraibi.

I dati sui bambini nel mondo:

  • Un bambino su 7 (20,5 milioni) ha un basso peso alla nascita;
  • il 21,9% (148,9 milioni) dei bambini al di sotto dei 5 anni è affetta da rachitismo (bassa statura rispetto all’età);
  • il 7,3 % (49,5 milioni) dei bambini al di sotto dei 5 anni soffre di deperimento (scarso peso rispetto all’altezza);
  • Il 5,9% (40 milioni) dei bambini al di sotto dei 5 anni è in sovrappeso (eccessivo peso rispetto all’altezza);
  • Un bambino su 8 (672 milioni) in età scolare e adolescente è in sovrappeso. Gli adulti obesi sono in totale 672 milioni (13%, pari a 1 su 8) .

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