L’avvocato della trattativa Russia-Lega era un massone, ma «è stato espulso dalla loggia nel 2015»

Lo ha rivelato la Serenissima Gran Loggia d’Italia

La notizia era circolata nei giorni scorsi ed è stata confermata: Gianluca Meranda, che ha spiegato in una lettera a la Repubblica di essere «l’avvocato Luca» presente al Metropol di Mosca per la trattativa fra russi e leghisti, era un massone. Lo è stato fino al 2015: poi, come ha spiegato la Serenissima Gran Loggia d’Italia in una nota inviata all’AdnKronos, il legale è stato espulso. Le cause? Ignote.


La nota della Serenissima Gran Loggia d’Italia

«Il Gran Maestro Massimo Criscuoli Tortora, con riferimento alla situazione evidenziata dalla Magistratura su presunti reati internazionali del Signor Meranda e di altri nella vicenda ”Fondi russi alla Lega” e per amore della Trasparenza e della Verità, precisa che il signor Gianluca Meranda non è più membro della Serenissima Gran Loggia d’Italia dall’autunno del 2015, in quanto è stato espulso dall’Obbedienza con Decreto Magistrale, comunicato a tutte le Potenze Estere, ciò a prescindere da un effettivo coinvolgimento del predetto in fatti che possano avere rilevanza penale che non compete alla nostra Istituzione accertare».


«Pertanto – si legge ancora nella nota – la Serenissima Gran Loggia d’Italia non ha più nulla a che fare con il predetto personaggio da ben quattro anni. La Fondazione Massonica, di cui il Signor Meranda era uno dei soci fondatori, proprio a seguito della sua espulsione e di altre situazioni con ex membri che invece lo hanno seguito nel suo percorso successivo all’espulsione, era stata immediatamente bloccata nella sua operatività e non aveva mai iniziato alcuna attività, non potendo provvedere alla sua chiusura, per mancanza del numero minimo previsto dallo statuto».

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