Stretta del Demanio sulla sede di Casapound: avviata la procedura per lo sgombero

Lo stabile non era nell’elenco stilato dal Viminale, ma l’agenzia avrebbe presentato la denuncia già a marzo

La stagione degli sgomberi a Roma sembrava dover tener fuori lo stabile occupato da Casapound a pochi passi da piazza Vittorio, in via Napoleone III. E invece, l’agenzia del Demanio ha avviato la procedura per lo sgombero dei locali occupati dal movimento ed ex partito di estrema destra.


Da quanto si apprende dalle anticipazioni di Repubblica, l’amministrazione avrebbe presentato una denuncia alla Procura già il 21 marzo, e di recente sarebbero stati prodotti gli atti propedeutici allo sgombero, tra cui il documento che attesta l’occupazione arbitraria dell’immobile e la stima del recupero degli importi dovuti. La Corte dei Conti aveva quantificato 4,6 milioni di ‘danni’ a carico dei funzionari che non avevano fatto sgombrare.


«Pugno duro contro le occupazioni abusive della Capitale? Non si facciano due pesi e due misure», ha detto Stefano Pedica del Partito Democratico, facendo riferimento alla “circolare Salvini”, l’elenco steso dal Viminale per il comune di Roma. «Non ci si può accanire contro chi non ha una casa e poi continuare a permettere a Casapound di occupare l’immobile di via Napoleone III. Dopo anni è arrivata l’ora di mettere fine a questa vergogna».

Pochi giorni fa era stata sgomberata l’ex scuola di Primavalle, in via Cardinal Capranica, che ospitava circa 200 persone. Lo stabile era in cima alla lista di Matteo Salvini e al suo piano di sgomberi che entrerà nel vivo nella primavera del 2020.

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