Inter, in attacco sono guai: tra il ‘No’ di Cavani e quelli di Icardi

Il Matador resta a Parigi, il rosarino vuole solo la Juve. Altrimenti resta in nerazzurro

Sta diventando una specie di tormentone, oltre che tormento vero, la corsa dell’Inter ai due attaccanti da mettere a disposozione di Antonio Conte. Con la Juve in pressing totale per lo scambio Dybala-Lukaku, e il mancato rilancio dei nerazzurri per il belga, sono arrivati anche il ‘No’ di Cavani e la strenua resistenza della Roma per Dzeko. Scenario peggiore era difficilmente ipotizzabile.


Cavani e Dzeko

Il primo picche è arrivato dalla Cina. Da lì Cavani, che pure è in scadenza di contratto, ha fatto sapere di non sentirsela di lasciare il Psg, anche in virtù della complessa posizione di Neymar. «Grazie, non me la sento», insomma.


Un messaggio dettato dalla volontà di provare a vincere la Champions con i francesi e, non da ultimo, dall’alto dei 14 milioni di euro netti da mettere in tasca nei prossimi 12 mesi.

Più o meno in contemporanea sono arrivate le dichiarazioni di Paulo Fonseca dopo il 3-1 della sua Roma al Perugia: «Dzeko? È con noi anima e corpo». Un altro pugno nello stomaco dell’Inter.

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Il sì di Icardi

A complicare i piani nerazzurri c’è anche il persistere della presa di posizione di Mauro Icardi, che non conosce terze vie: o va alla Juve o resta all’Inter. Roma e Napoli non convincerebbero appieno il bomber rosarino.

Che mette un ulteriore e pericoloso tappo sul mercato interista, nonostante la società sia inflessibile con Mauro: marcia indietro non si fa. Le alternative Rebic e Zapata per ora sono flebili o comunque basse nelle gerarchie di scelta. E Conte è ancora costretto ad una pericolosa attesa.

Foto di copertina Cavani / Ansa

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